Venturi indica la rotta e detta i tempi ”Sarà una stagione di transizione, ma vorremmo tornare presto a essere competitivi”

Una nuova società, che si appresta alla sua prima stagione in SuperLega, ci tengono da subito a precisarlo. “Ci siamo costituiti a luglio, fondando la Verona Volley e acquisendo il titolo sportivo dell’A1 dalla “vecchia” Blu Volley”.
A parlare per tutti è Fabio Venturi, amministratore unico che andrà ad occuparsi di tutta la parte organizzativa societaria, affiancato dal direttore sportivo Gian
Andrea Marchesi. E come nuovo presidente, l’avvocato Stefano Fanini, negli ultimi tre anni nel cda della Lega Pallavolo. “L’idea iniziale è partita a gennaio, perché ci sembrava che i precedenti proprietari fossero un po’ stanchi. E così abbiamo rilevato il titolo, mantenendo sempre ottimi rapporti”.
Sotto la telefonata, i classici rumori della scarpe che sfregano sul parquet del palazzetto,
visto che la preparazione è iniziata e tra circa un mese si comincerà a fare sul serio. Esordio il 10 ottobre a Trento e poi la seconda in casa il 17 con Perugia, con il terzo turno sempre tra le mura
amiche il 31 ottobre contro la Top Volley Cisterna: “L’inizio non sarà facile, ma almeno potremo contare finalmente sul ritorno dei tifosi. Al momento abbiamo il 35% della capienza. Al momento, come fanno tutte le società, venderemo i singoli biglietti, ovviamente con un occhio di riguardo per la tifoseria storica”.
E se la società è nuova, sulla panchina è stata riconfermata tutta
l’esperienza di Rado Stojtchev, che dovrà traghettare una rosa composta da giovani talenti e giocatori esperti, verso
un porto sicuro. “L’obbiettivo principale è fare una buona annata e salvarci senza troppe preoccupazioni. In tre anni vorremmo crescere, non abbiamo fretta”.
Conclude Venturi: “Abbiamo una squadra giovane, ma di prospettiva. Con i vari Magalini, Cortesia, Asparuhov, Jensen già considerati delle ottime promesse. Per abbinarci poi dei giocatori più esperti come Spirito, Bonami, Aguenier, fino ad arrivare al nostro top player Raphael de Oliveira, uno che ha vinto tutto, e che a 42 anni è venuto a fare da chioccia” (R.F.)