Veneto maglia nera: per Demoskopika a rischio miliardi di euro

Il Coronavirus potrebbe provocare un drastico calo del turismo a Verona e più in generale in Veneto. Le altre regioni a maggiore rischio sono Toscana, Lazio e Lombardia. Il dato proviene da un’indagine dell’Istituto Demoskopika. In particolare è il Veneto a indossare la maglia nera: qui la stima degli effetti di un prolungato “allarme da coronavirus” potrebbe generare conseguenze molto pesanti, con un calo di 971 mila arrivi, di oltre 3 milioni di presenze e, infine, con una contrazione della spesa turistica pari a circa 955 milioni. Possibili “postumi da virus” per il turismo in Toscana, con un calo di 695 mila arrivi, di oltre 1,8 milioni di presenze e con una contrazione della spesa turistica pari a circa 778 milioni di euro. In Lombardia, con un calo di 673 mila arrivi, di oltre 1,6 milioni di presenze e con una contrazione della spesa turistica pari a circa 685 milioni di euro. E ancora nel Lazio, con un calo di poco meno di 673 mila arrivi, di oltre 1,9 milioni di presenze e con una contrazione della spesa turistica pari a circa 765 milioni di euro. Per gli operatori del settore sono numeri che fanno paura come quelli del contagio. I numeri parlano chiaro. Secondo l’Istituto Demos­kopika nel 2020 l’emergenza coronavirus potrebbe generare un segno fortemente negativo per l’incoming turistico italiano, con una contrazione della spesa di ben 4,5 miliardi di euro, pari a circa il 5% per cento del prodotto interno lordo del settore. Il 70% di questa, pari a 3,2 miliardi di euro, come detto, è concentrata in quattro sistemi turistici regionali: quelli di Veneto, Toscana, Lazio e Lombardia.

Sondaggio Swg. Il virus di Wuhan fa paura e suscita ansia. Lo dice anche un sondaggio condotto da Swg che ha raccolto il sentimento degli italiani, i quali tuttavia si sentono sufficientemente tranquilli sulle azioni messe in atto dal governo. Il 44% dei mille adulti intervistai ha dichiarato di essere abbastanza preoccupato, molto preoccupato il 18%. Più sereno il 30% che si dice poco preoccupato, mentre per il restante 8% il coronavirus non desta nervosismo.