Veneto Banca ha chiuso il 2016 con una perdita di 1,5 miliardi di euro dopo aver registrato rettifiche su crediti per 1.288 milioni di euro e 434 milioni di accantonamenti al fondo rischi e oneri connessi principalmente ai rischi legali sulle azioni vendute ai soci e e agli esiti dell’offerta di transazione. Lo comunica l’istituto di Montebelluna, oggi retto da Cristiano Carrus, al termine della riunione del consiglio d’amministrazione. Nel corso del 2016 la raccolta diretta di Veneto Banca è scesa del 17,8%, a circa 20 miliardi di euro, a causa della crisi dell’istituto. Nel corso del mese di marzo l’indicatore di liquidità a breve (Lcr) «ha mostrato segnali di flessione quale conseguenza di uscite di raccolta commerciale a seguito dei timori connessi alle incertezze sul processo di ricapitalizzazione» costringendo la banca a chiedere nuovi bond a garanzia statale per 1,4 miliardi di euro. Lo si legge nella nota di Veneto banca sui conti. Intanto si è tenuta a Bruxelles per la prima volta una riunione collegiale di tutti gli attori chiamati in causa dalla richiesta di ricapitalizzazione precauzionale avanzata da Veneto Banca e Popolare di Vicenza. Lo riferiscono fonti del Tesoro sottolineando che la riunione è stata molto costruttiva e c’è fiducia che si possano affrontare rapidamente tutti i nodi legati all’applicazione delle nuove norme. Al tavolo Dg Comp, sorveglianza Bce e tecnici di Mef e Bankitalia.