Diciamolo francamente. Adesso è dura, decisamente dura. La salvezza per l’Hellas assume i contorni di una missione impossibile. L’ultimo atto di mercato in casa gialloblù, fa vacillare anche i più ottimisti. Cyrill Ngonge è un nuovo giocatore del Napoli. La trattativa si è chiusa velocemente perché la società partenopea, con la quale il Verona ha da tempo buoni rapporti, la cessione di Rhamani, il prestito di Folorunsho, ha messo sul piatto una cifra importante, si parla di una cifra superiore ai 20 milioni, quella di cui il presidente Setti aveva assolutamente bisogno per ripianare il bilancio e garantire il regolare svolgimento della stagione al sodalizio scaligero.
Inutile negare che si è sperato sino all’ultimo che i sacrifici delle cessioni di Hien, Terracciano, Hongla e Faraoni potessero essere sufficienti per trattenere l’esterno belga in riva all’Adige. Non solo ma imminente è pure la partenza di Doig che addirittura pare fosse stato ceduto ancor prima del match con l’Empoli, ufficialità che ancora non c’è perché lo scozzese predilige la soluzione Marsiglia e non il Sassuolo.
Alcune partenze sono state dolorose. Quella di Terracciano su tutte perché è un ragazzo cresciuto a pane ed Hellas e perché è un prospetto, classe 2003, davvero interessante anche in dimensione futura. Ma sotto il profilo tecnico è fuori luogo che rinunciare ad Ngonge significa abbassare paurosamente la qualità del Verona.
“Cirillo” ha dimostrato di avere i colpi per dare ai gialloblù quel quid in fase offensiva di cui nessun giocatore in rosa dispone. Le sue giocate, i suoi gol, hanno permesso al Verona di conquistare una salvezza miracolosa nella scorsa stagione e sempre dai suoi piedi dipendeva, con ogni probabilità, la speranza di centrare nuovamente l’obiettivo quest’anno. Rinunciare a Ngonge, sulla carta, consegna il Verona a retrocessione certa. A meno che… Già, a meno che il direttore sportivo Sean Sogliano compia un altro capolavoro.
Tocca a lui, a soldi zero o quasi, reperire quelle soluzioni che possano dare una possibilità al tecnico Marco Baroni.
Ngonge era giunto a Verona sulla scorta di tanta perplessità. Un giocatore che aveva sì delle qualità ma che non giocava con continuità, finito ai margini del progetto tecnico del Groningen. L’Hellas lo ha rilanciato, l’intuizione di Sogliano è risultata vincente. Bisogna scommettere ancora su di lui per recuperare una fiducia che la vendita di Ngonge fa chiaramente venire meno. Un dato, tuttavia, è certo e incontrovertibile. Questo non può che essere l’ultimo anno di Setti al Verona, si è giunti ad una sorta di punto di non ritorno. Bisognerà ricostruire tutto nuovamente. La speranza, da innamorati folli dell’Hellas, è che possa essere ancora dalla serie A, la logica dice, purtroppo, altro.
Mauro Baroncini