“Immagini consegnate alla storia del calcio gialloblù. Quando eravamo “poveri e belli” e bastava poco per sognare la serie A. Qui, al vecchio Bentegodi, nel cuore della città, allenamenti a porte sempre aperte, col tifoso che si mischiava ai suoi eroi, senza filtri nè sbarramenti, se volevi ci potevi pure parlare con Bui e compagni, prima e dopo gli allenamenti, nasceva un piccolo miracolo.
“Voi la serie A” aveva detto Saverio Garonzi, che aveva preso da parte Nils Liedholm. “Ghè compro Bui, ma voi la serie A”. E Bui era arrivato, in una squadra giàforte di suo, alla quale il Barone aveva portato leggerezza e serietà. “Andammo in ritiro per sei mesi di fila”, ricordava poco fa Batistoni. “Un grande sacrificio,poi ripagato dalla promozione”.
Quella squadra si allenava lì, i ragazzi uscivano da scuola e si fermavano dalla strada a guardare. E qualche volta, se il rinvio era alla “viva il parroco”, la palla andava davvero a sbattere sui muri della Chiesa. Quella squadra che gioca nella fantasia della gente, conquistò davvero la serie A, nello “spareggio” di Ferrara, contro il Padova. Gol di Italo Bonatti, la “freccia della nostalgia”.