Vecchi ambulatori e medici di famiglia Il Centro Socio-sanitario punta a garantire il diritto di salute in rapporto con il territorio

Dal medico della mutua alla medicina di famiglia: un passaggio epocale che ha investito il nostro quotidiano rapporto con la sanità del territorio. Dopo un’introduzione della sindaca Sabrina Tramonte, che ha ricordato i passi di avvicinamento dai vecchi ambulatori alla nuova struttura sorta nei pressi del Palasport quattro anni fa, è toccato al dottor Paolo Martari della Cooperativa Salute &Territorio raccontare come la fase che stiamo vivendo veda quello che definivamo diritto alla salute sia fortemente in discussione: pensiamo solo alla chiusura o al ridimensionamento di molti ospedali, o al pensionamento dei medici di medicina generale non sostituiti da nuovi medici.
Proprio la Cooperativa Salute & Territorio ha il ruolo di gestire il Centro Socio-sanitario di Cavaion Veronese, voluto e realizzato dal comune nel 2019 e dal giugno 2020 ‘nuova casa’ della medicina di gruppo cavaionese, coinvolta sin dalla fase di ideazione e progetto.
“Il cambio culturale è il passaggio dal medico singolo alla medicina di gruppo – ha spiegato Martari al folto pubblico accorso in sala Turri – e già si parla della seconda evoluzione del riassetto sanitario che investirà i territori: le Case di Comunità saranno il prossimo approdo, la cui modalità di gestione è ancora al vaglio delle diverse Regioni, ed in modalità Spoke (6/7 giorni di apertura settimanale 12 ore al giorno) potrebbero interessare Cavaion, che con il progetto della nuova organizzazione è comunque più avanti di altre zone non solo della provincia, ma di tutto il Veneto. Certo, non è stato un trasloco facile, visto che è avvenuto in pieno Covid-19, con in seconda battuta il pensionamento dopo pochi mesi dei due storici medici cavaionesi, i dottori Cherubini e Micchi. Organizzare il tutto, la segreteria, le utenze, tutta la tecnologia impiegata, l’inserimento di nuovi medici e professionisti, ha portato dei disagi e alcuni inciampi gestionali, ma dopo due anni e mezzo è finita la fase di rodaggio e si guarda con fiducia ai prossimi obiettivi di sviluppo del centro”.
Obiettivi ben illustrati dalla dottoressa Maria Sofia Donatoni, referente della Medicina di Gruppo di Cavaion, ed una dei sei medici operativi presso la struttura di Viale della Rimembranza.
“L’invecchiamento popolazione impone attenzione per i malati cronici, le medicazioni e le vaccinazioni. Non scorderemo mai quei mesi del 2020 in cui sembrava di assistere ad una tempesta perfetta: si doveva avviare un centro nuovo di zecca nel ben mezzo della peggiore crisi sanitaria dei tempi moderni. Passato quel periodo, ora vediamo che la popolazione ha assorbito il cambiamento e le nuove dinamiche di contatto con noi medici e con chi ci aiuta a fornire tutti i servizi. La strada è ancora lunga, dobbiamo migliorarci sempre, ma farlo all’interno di una struttura non adattata ma pensata e costruita per questa nuova modalità di erogazione dei servizi sanitari sul territorio è un vantaggio”.
Il comune ha predisposto anche uno spazio separato dagli ambulatori dove operano altri professionisti nell’ambito sanitario, che vanno a completare le prestazioni dei medici di base: ad oggi sono otto quelli impegnati presso la struttura.