Variante 29, su 43 schede il Comune ne toglie otto Decadute le proposte di intervento. Coinvolta anche l’area ex Tiberghien. Magazzino Croce Rossa, stop allo studentato e ricorsi al Tar

Otto interventi edilizi previsti nel Piano degli interventi con la Variante 29 sono stati concellati dlala Giunta perché, dice Palazzo Barbieri, i soggetti attuatori non hanno versato entro i termini di tempo il 10% del contributo urbanistico. Si tratta di trasformazioni in esercizi commerciali o rifacimenti di supermercati o trasformazioni da produttivo in residenziale.
Un sintomo della frenata del settore edilizio? Presto per dirlo. Fatto sta che un quinto delle schede norma, 8 su 43 presentate sono state depennate. Con un capitolo a parte per il magazzino della Croce Rossa in via Giolfino.
Andiamo con ordine.
Cancellata la scheda norma M1-1 che riguatrda l’area ex Tiberghien dove si prevedeva un cambio di destinazione d’uso da produttivo a residenziale lungo via Unità d’Italia e via Tiberghien. La vicenda della scheda norma è anche l’occasione per fare il punto sulla riqualificazione di questa grande area: la trasformazione è ancora in fase di stallo pare per problemi legati ad accordi tra i privati e gli operatori che dovrebbero realizzare la parte commerciale.
La seconda scheda norma decaduta è la M1-31, quinta Circoscrizione, dove in via Roveggia si chiedeva la riqualificazione dell’esistente supermercato Migross.
Terzo intervento decaduto, la scheda norma M1-32, vale a dire l’ex Magazzino della Croce Rossa in via Giolfino (Porta Vescovo-via Torbido) dove si voleva realizzare uno studentato trasformando il magazzino esistente. La ditta proponente, AD Verona srl ha chiesto una proroga per poter perfezionare l’acquisizione dell’immobile che attualmente è sospesa; una deroga chiesta dopo che il Ministero dei Beni ambientali ha posto il vincolo sull’edificio prevedendo che venga mantenuto a magazzino. Vincolo impugnato dalla Croce Rossa che è tuttora titolare dell’immobile. Il giudizio è ancora pendente. La ditta AD Verona srl di conseguenza non ha accettato che il Comune prevedesse la decadenza della scheda norma e ha presentato ricorso al Tar. Quindi su questa vicenda del magazzino della Croce Rossa i ricorsi al Tar sono due: il primo della Croce Rossa contro il vincolo del Ministero, il secondo della società AD Verona srl contro il Comune.
Quarta scheda norma dichiarata decaduta dalla Giunta la M1-40, terza Circoscrizione, che alla Spianà prevedeva di realizzare un servizio privato in area degradata.
Bocciata anche la M1-50, che prevedeva in strada dell’Alpo la conversione da produttivo esistente a direzionale; la scheda M1-51 invece in Borgo Venezia via De Betta/via Boccioni/via Betteloni proponeva la conversione da produttivo a residenziale in area degradata. Anche la scheda M1-59 proponeva alla Croce Bianca, via Gardesane un intervento di conversione da produttivo a residenziale in area degradata.
Infine, ultima scheda norma decaduta la M1-77 con la quale si chiedeva in via Piatti di convertire un edificio produttivo esistente in residenza e piccolo commerciale.