L’urbanistica in città è ferma dal 2014, con piccoli e grandi interventi di veronesi che attendono il via libera. La Variante 23, quindi, permetterà a centinaia di famiglie di effettuare i propri lavori edilizi, chiarendo, anche per gli insediamenti commerciali, gli interventi effettivamente realizzabili e quelli non ammessi. Da settembre, quando il provvedimento sarà approvato in Consiglio e, dopo 15 giorni di pubblicazione entrerà in vigore, i cittadini potranno dare finalmente il via ai lavori e le società programmare gli investimenti. Con la seduta di giovedì sera si è conclusa la prima tornata consiliare sulla Variante 23. Una doppia convocazione di Consiglio, il 10 e il 12 luglio, che ha portato alla chiusura del dibatto e alla presentazione di 1535 emendamenti. Da oggi il lavoro passa agli uffici comunali, che dovranno esaminare e valutare ammissibilità o meno di tutti i documenti collegati. Dei 1535 emendamenti, a farla da padrone, come prevedibile, 1208 documenti a firma dei consiglieri dell’opposizione (733 del capogruppo di Verona in Comune Michele Bertucco, 266 del capogruppo Lista Tosi Falvio Tosi, 100 del Movimento 5 stelle e 89 del Pd). Dei 326 della maggioranza, invece, 255 sono a firma del capogruppo di Verona domani Marco Zandomeneghi. A fare il punto della situazione, oggi in municipio, l’assessore alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala. “Non era scontato portare in aula a luglio la Variante 23, visto l’alto numero di provvedimenti in programma in Consiglio – spiega l’assessore –. Invece ci siamo riusciti e questo è motivo di grande soddisfazione per l’amministrazione che, per settembre, farà entrare in vigore un nuovo strumento urbanistico atteso da 4 anni dalla città e di cui c’è molto bisogno”.