La Variante “23” continua a tenere acceso il dibattito politico. Stavolta ad intervenire è Il gruppo consiliare comunale Pd con Carla Padovani, Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani. “Con il passaggio nelle Circoscrizioni “ dicono, “l’amministrazione Sboarina avrebbe avuto l’occasione di coronare un percorso di ridimensionamento della pressione cementificatoria sulla città. Pur evidenziando ancora notevolissime criticità (ad esempio in Quinta Circoscrizione la cubatura aumenta anziché diminuire) la Variante 23 rimodulata ha mostrato la volontà di tenere conto anche dei nostri suggerimenti e dei nostri ordini del giorno”. Per il PD, il fatto che si neghi ora alle Circoscrizioni il tempo necessario a valutare i cambianti inseriti – riducendo da 40 a 15 i giorni consentiti per fornire un parere sul nuovo testo – rappresenta un grave errore poiché rischia di spostare il dibattito dal piano del merito a quello politico. Come evidenziato anche dal Segretario generale comunale in commissione – fanno sapere – non esiste alcuna scadenza istituzionale che giustifichi la procedura d’urgenza e il taglio dei tempi alle Circoscrizioni. E i 5 giorni in più offerti oggi (rispetto all’ipotesi iniziale di 10 giorni) rischiano di apparire soltanto come un ulteriore smacco. “Con questa decisione”, concludono, “l’amministrazione Sboarina mostra di seguire le orme della precedente amministrazione Tosi calpestando le autonomie e il ruolo delle Circoscrizioni che in campagna elettorale aveva dichiarato di volere difendere e promuovere. La rimodulazione della Variante 23 non è un provvedimento caduto tra capo e collo: la giunta l’ha meditato per mesi (quasi un anno), che senso ha, adesso, imprimere tale accelerazione? Sotto questo aspetto non è cambiato nulla”.