Valpolicella e Valdadige vogliono affrontare il cambiamento demografico in corso

Con la firma del verbale di incontro con il Comune di Brentino Belluno si è conclusa la prima tornata di incontri sindacali di negoziazione sociale con le amministrazioni comunali della Valpollicella e Valdadige.

Su otto Comuni delle due vallate (Negrar, San Pietro in Cariano, Marano, Fumane, Sant’Ambrogio, Pescantina, Dolcè, Brentino Belluno) le sezioni di zona dello Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil hanno incontrato sette amministrazioni arrivando alla firma di sei verbali d’incontro. All’appello mancano solo Pescantina perché commissariata per le dimissioni anticipate del sindaco, e San Pietro in Cariano per momentanea difficoltà dell’assessora al sociale che tuttavia ha promesso disponibilità subito dopo le elezioni.

COSA DICONO I VERBALI. Tutti i sindaci e assessori/e al sociale hanno sottoscritto il verbale di incontro che impegna le Amministrazioni a proseguire il confronto sindacale sui temi inerenti il sociale, il sociosanitario e la sanità locale a tutela della cittadinanza e in particolare delle persone fragili anziane.

IL COMMENTO DEL SEGRETARIO. “Pur con sfumature diverse, tutti i verbali d’incontro mettono l’accento sul cambiamento demografico che vede crescere esponenzialmente la popolazione anziana e nel contempo registrano un continuo calo della natalità” spiega Floriano Zanoni, segretario Spi Cgil della Valpolicella e Valdadige.

“Gli amministratori concordano che questo cambiamento generazionale, forse epocale, va accompagnato con congruo anticipo predisponendo i servizi e programmando le politiche pubbliche necessarie, per non correre il rischio di ritrovarsi, tra qualche tempo, ad affrontare il fenomeno in termini di emergenza”.

I SERVIZI. “Questo significa mettere in campo gli strumenti per favorire la conciliazione del lavoro con la cura dei bambini e anziani; fornire i servizi indispensabili a rafforzare l’occupazione femminile e dare dignità e attenzione a tutte le persone che hanno e avranno bisogno di cura” sottolinea Zanoni.

“Un lavoro complesso ben lontano dalle soluzioni semplicistiche finora abbozzate a livello governativo, che ha previsto lo stanziamento di risorse irrisorie e limitate alle famiglie con più figli e agli ultra ottantenni in condizione di non autosufficienza grave”.

IL DIALOGO E’ APERTO. “L’approccio deve essere inclusivo ed universalistico – conclude il Segretario – nel senso che non possiamo continuare a distinguere tra le tutele sociali di chi si può permettere di pagare i servizi e chi, invece, per reddito precario o pensione bassa (spesso vedove con un passato da casalinghe) fatica ad accedere ai servizi.

Ci aspettiamo pertanto che il dialogo aperto su questi temi venga portato avanti da qualunque amministrazione vinca le elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno. Sono argomenti di grande rilevanza, che coinvolgono trasversalmente le famiglie di tutte le generazioni: i figli verso i genitori anziani, i genitori verso i figli piccoli, e richiamano l’essenza e il significato stesso del welfare e del futuro del Paese”.