L’incontro è stata l’occasione per festeggiare la recente vittoria dei portacolori della Daytona Race Sebastiano Serpelloni e Mauro Marchiori al recente 4° Rally della Valpolicella Storico.
La diciannovesima edizione della gara in collaborazione con Benacvs
Dopo il Benacvs Rally per la Daytona Race è il momento dei festeggiamenti e dei ringraziamenti: in un recente incontro conviviale il presidente del sodalizio veronese Dario Lorenzini ha voluto ringraziare tutte le persone che si sono prodigate per la buona riuscita della gara da lui organizzata in collaborazione con il Valpolicella Rally Club e giunta oramai alla diciannovesima edizione.
Sottolineando l’importante lavoro svolto da ogni componente dello staff e da tutti i volontari che si sono impegnati per la buona riuscita dell’evento, Lorenzini ha evidenziato come questa edizione del Benacvs Rally e del Rally del Benaco Storico sia stata una delle migliori degli ultimi anni, auspicando in un prosieguo di questo andamento per la gara che si corre ai piedi del Monte Baldo e che gode del supporto insostituibile di molti appassionati, delle istituzioni e dei molti sportivi che ogni anno iscrivendosi confermano l’apprezzamento per queste due gare.
La vittoria di Marchiori e Serpelloni
Un successo conquistato a bordo della Ford Sierra Cosworth e che ha permesso al pilota scaligero di conquistare il suo primo successo in carriera, dopo un’avvincente e quanto mai incerta gara ricca di colpi di scena:
“Sono naturalmente felicissimo di questo risultato, sinceramente non me lo aspettavo, anche se eravamo partiti con i migliori presupposti per portare a casa un bel risultato – inizia a spiegare Serpelloni – la vettura era stata rivista in larga parte nel suo assetto per risolvere dei problemi che aveva palesato nelle gare precedenti. Ci sono ancora delle cose da risolvere ma ritengo che la strada che abbiamo intrapreso sia quella buona. In queste condizioni la macchina ci ha dato la possibilità fin da subito di osare un po’ di più del solito, permettendoci di essere immediatamente in seconda posizione assoluta, aumentando costantemente il passo e diminuendo sempre di più il gap con chi era in testa, fino a quando abbiamo raccolto il testimone al momento del loro ritiro.”
Interessante a questo punto approfondire anche le caratteristiche di guida che richiede una vettura come la Ford Sierra Cosworth a due ruote motrici, un’auto da oltre trecento cavalli e con pochissima elettronica a controllare tutta questa potenza:
“Non ci sono tanti segreti per guidare al limite questa vettura – prosegue il pilota – rispetto alle vetture moderne, quando sulla Sierra entra la turbina di sente ancora il classico calcio, sbatte letteralmente il suo plus di potenza nella schiena, indipendentemente che tu sia sul dritto, in curva o di traverso. All’epoca i vari Sainz, Blomqvist e altri campioni la guidavano di cattiveria per gestire nel modo migliore quella potenza, oggi capire quando entra il turbo e la sua gestione è veramente difficile, ed è quello che può fare la differenza con questa macchina.”