“Grandi Giardini Italiani è una fabbrica della creatività diffusa” spiega Judith Wade, ideatrice e amministratrice delegata di un’impresa culturale che in circa venticinque anni è stata capace di promuovere e valorizzare parchi pubblici e giardini privati in ogni angolo d’Italia. La rete conta circa centocinquanta aggregati, da nord al sud della penisola, tra i quali, Giardino Giusti in centro città, Giardino di Villa Rizzardi a Negrar, Giardino di Villa Arvedi a Grezzana e Parco Sigurtà a Valeggio sul Mincio.
La Wade, scozzese di nascita e cresciuta in Australia, ha conosciuto il nostro Paese grazie agli studi di storia dell’arte. La scommessa di trasformare spazi verdi poco frequentati in luoghi visitabili è il risultato di una promozione sistematica e virtuosa che affonda le sue radici negli insegnamenti di “estetica green” trasmessi alla Wade dall’amata nonna. Entrare nel network “Grandi Giardini Italiani” rappresenta un marchio di qualità e certifica che il luogo ha un riconosciuto interesse storico e botanico, è visitabile almeno alcuni giorni alla settimana e ha un alto livello di manutenzione capace di puntare a tecniche sempre più sostenibili. Con le entrate derivate dai biglietti d’ingresso non solo si sostiene il mantenimento e la cura di questi luoghi bellissimi ma, ogni anno, si organizzano centinaia di eventi tra convegni, mostre, spettacoli e feste private consentendo al pubblico di varcare i cancelli di tenute spettacolari altrimenti destinate a rimanere praticamente sconosciute.
Tra le iniziative che riscontrano grande attenzione e presenza di pubblico rientra certamente la primaverile “caccia al tesoro botanica” giunta nel 2023 all’edizione numero 26 e proposta, per il territorio veronese, a Giardino Giusti. L’intento della manifestazione è portare attenzione sulle tematiche ambientali e avvicinare le giovani generazioni, tramite il gioco e l’avventura, al grande patrimonio botanico, artistico e culturale dei giardini. Per prepararsi adeguatamente all’incontro, bimbe e bimbi si sono messi alla prova giocando una gara digitale, percorribile virtualmente e utile a conquistare un certificato di botanica. Invece, nella caccia al tesoro reale, grazie alla guida di una mappa, tra enigmi e indovinelli botanici, si sono svelati i principali segreti di uno degli spazi verdi più belli del nostro Paese con aiuole di bosso, vegetazione esotica, agrumeti, giochi d’acqua, reperti e statue mitologiche.
Una scalinata nella roccia conduce ai terrazzamenti e al belvedere mentre il viale principale di cipressi (universalmente noto per l’albero descritto dallo scrittore tedesco Goethe nella sua opera “Viaggio in Italia”) porta a una grotta e lascia ai lati il giardino all’italiana, gli agrumi, la vaseria e un bel labirinto tra i più antichi d’Europa.
Nel promuovere l’iniziativa si è scelto di utilizzare una grafica pensata per il mondo dell’infanzia con i contenuti di Anna Zottola e i disegni di Simona Zampa. Questi linguaggi visivi propongono temi importanti trasferiti con immagini ironiche, ricercano metafore, suscitano tenerezza, evocano magia e rimandano a messaggi complessi altrimenti inaccessibili.
Chiara Antonioli