“In occasione delle celebrazioni dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, la città di Verona ha il dovere e l’orgoglio di riscoprire la grandezza della Signoria Scaligera – ha detto Daniela Drudi, presidente della Commissione Cultura – non seconda per potenza e splendore ad altre forse più famose”. Il gruppo consiliare di Verona Domani, composto dal capogruppo Mauro Bonato e dai consiglieri comunali Marco Zandomeneghi, Massimo Paci e Daniela Drudi, hanno presentato alla stampa una mozione che chiede all’amministrazione comunale di mettere in atto una serie di iniziative finalizzate a ricordare e valorizzare la figura di Cangrande della Scala e i suoi Statuti in occasione dell’anno Dantesco. Nello specifico, la mozione chiede di ricordare e promuoverne le sue doti di abile conquistatore, scaltro politico, saggio amministratore della sua città, amico e protettore del sommo poeta che gli indirizzò l’epistola XIII° e gli dedicò la cantica del paradiso. Di conquista in conquista, Vicenza, Padova, Cremona, Mantova, Feltre, Belluno e Treviso, divenne in breve guida della fazione ghibellina e vicario imperiale, a fianco di Enrico VII° e dei suoi discendenti. Dante lo teneva in altissima considerazione non solo per l’ospitalità e il mecenatismo, ma perché vedeva in lui l’abile conquistatore e l’unico Signore del tempo in grado di unificare l’Italia. La morte prematura a soli 38 anni in quel di Treviso fermò il corso della storia. La mozione, votata ad unanimità dalla Commissione Cultura del Consiglio comunale, chiede l’esposizione nell’atrio di Palazzo Barbieri, o in alternativa presso le Arche Scaligere o presso il Museo di Castelvecchio, degli statuti di Cangrande del 1327, a testimonianza del suo buon governo della città e la realizzazione di una giornata di studi preparatore in Biblioteca civica ed un convegno sul suo progetto politico e il ruolo di Dante, da inserire nelle manifestazioni dantesche previste nel 2021.