Valeggio. Crisi alla Fischer, incontro in Regione Sciopero unitario di 8 ore del comparto metalmeccanico per venerdì 28 febbraio

I lavoratori della Georg Fischer PFCI S.r.l. di Valeggio, insieme alla RSU Fiom e al funzionario sindacale, dopo l’annuncio di licenziamento collettivo di tutti e 45 i lavoratori dello stabilimento e un primo incontro insoddisfacente con la proprietà, hanno proclamato uno sciopero di 8 ore con presidio davanti ai cancelli dell’azienda.
La Georg Fischer AG è un conglomerato industriale svizzero organizzato in divisioni. Lo stabilimento di Valeggio, denominato “Georg Fischer PFCI S.r.l.”, si occupa della produzione di tubature multistrato, raccorderie e simili per condutture di gas e acqua. La direzione aziendale ha comunicato la chiusura dello stabilimento di Valeggio, motivandola con un calo di volumi, nonostante il bilancio del 2023 è stato chiuso in positivo e inizio del 2024 è stato in linea con le aspettative. Questa decisione, arrivata senza un adeguato confronto con i rappresentanti dei lavoratori e la Fiom, è stata percepita come un atto unilaterale e inaccettabile.
La risposta dell’azienda, a fronte della richiesta di apertura della cassa integrazione straordinaria, prevederebbe nel suo prolungamento una decurtazione del pacchetto di buonuscita proposto, ciò è stato giudicato assolutamente irricevibile e lesiva dei diritti e della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici. La Fiom ha, quindi, richiesto l’attivazione dell’Unità di Crisi della Regione Veneto e il 26 febbraio ci sarà il primo incontro con l’obiettivo di coinvolgere le istituzioni nella ricerca di una soluzione positiva per i lavoratori e per il territorio.
“Come Fiom contestiamo la mancanza di chiarezza sulle motivazioni della chiusura, che sembra essere legata a logiche finanziarie piuttosto che a reali difficoltà produttive o di mercato. Per questo motivo chiediamo il ritiro immediato della procedura di licenziamento collettivo e l’apertura di un tavolo di confronto con la direzione aziendale anche per valutare soluzioni alternative che salvaguardino i livelli occupazionali e le professionalità presenti nel sito produttivo.” Ha dichiarato Flavio Capone, funzionario della Fiom Verona che si occupa della Georg Fischer. “Speriamo che l’incontro del 26 febbraio all’Unità di Crisi della Regione Veneto possa favorire un dialogo costruttivo con la direzione aziendale e portare a un ripensamento sulla decisioni prese finora”.
Il presidio davanti ai cancelli e lo sciopero di 8 ore del hanno rappresentano una prima azione di protesta e di sensibilizzazione nei confronti dell’opinione pubblica e delle istituzioni perché i lavoratori e le lavoratrici della Georg Fischer sono determinati a difendere il loro diritto al lavoro e il futuro delle loro famiglie.
Sono numerosi gli scioperi e le proteste nelle fabbriche che si stanno diffondendo in questi giorni in tutta Italia e nel Veronese a partire dal rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore metalmeccanico dove vede Federmeccanica stravolgere le regole della contrattazione e non riaprire il tavolo delle trattative. Questo atteggiamento, si legge in una nota di Sinistra Italiana, è inaudito e minaccia alla stabilità contrattuale dei lavoratori. A tal proposito è stato indetto uno sciopero unitario dell’intero comparto di 8 ore per Venerdì 28 Febbraio.
Sinitra Italiana attacca quello che definisce “il silenzio assordante di Confindustrai Verona in questa gestione portata avanti da fondi e multinazionali: dalla Georg Fischer di Valeggio, alla Borromini di Colognola ai Colli, alla Brevi Agri ( Ex Breviglieri) a Nogara.