Un thriller psicologico e al contempo un horror ricchissimo di emozioni. ‘Anime perdute’ è il nuovo film dell’attore e regista Alberto Moroni, con soggetto e sceneggiatura di Gerardo Corti, che sarà presentato in anteprima a Valeggio sul Mincio venerdì 25 novembre, alle 18.30, alla Biblioteca comunale a Palazzo Guarienti. Alla serata, promossa con il sostegno dell’amministrazione comunale di Valeggio, sarà presente il cast degli attori del promo. A dare impulso all’iniziativa, il contributo attivo dello stesso Moroni che, ad oggi, ha diretto e interpretato il film ‘L’ultima luna’, ‘Il silenzio che uccide’, ‘Solo strana la vita’ e ‘The gamblers’. ‘Anime perdute’ è prodotto da Dy’s Group & Garda Produzioni, società di produzione e service audiovisivo nata dall’incontro di professionisti operanti nel settore delle produzioni cinematografiche e televisive con esperienza internazionale che, attraverso le loro produzioni, perseguono l’obiettivo di accendere i riflettori sulla bellezza e l’unicità dei territori del Garda. Per la cronaca, nella mattinata di sabato 26 novembre Moroni sarà premiato alla Camera di Commercio veronese con il ‘Verona Green Movie Land Award’. “Quello della produzione cinematografica e audiovisiva è un comparto che ha importanti ricadute dal punto di vista economico, occupazionale, formativo e per la propria valenza attrattiva, capace di moltiplicare opportunità ed energie anche sul nostro territorio – commenta il vicesindaco e assessore alla Cultura di Valeggio, Marco Dal Forno –. Un territorio che di fatto è un set a cielo aperto per il fascino e le peculiarità che lo contraddistinguono’’. “Un film girato anche sul nostro territorio può rivelarsi un importante veicolo di promozione turistica – aggiunge il sindaco di Valeggio Alessandro Gardoni –. Il nostro sentito ringraziamento a chi con passione e visione contribuisce a tutto ciò”. LA TRAMA La trama di ‘Anime perdute’? Tutto ebbe inizio nel 1985 in un’incantevole villa sul Lago di Garda. Un bambino crebbe in quella casa in una sua quotidiana solitudine, ossessionato da macabre fantasie suscitate dai continui abusi subiti in una famiglia spudoratamente perversa, composta da personaggi incestuosi. La sua costante angoscia la trasferiva disegnando soggetti a noi incomprensibili e dai contenuti inquietanti. In seguito, anche negli anni successivi la sua adolescenza, disegnava ripetutamente con minuziosi particolari, quelli che sarebbero divenuti i suoi crimini più efferati. A trent’anni, quello che prima pareva una innocente ed innocua fantasia, divenne una cruda e orrenda realtà. Lo scopo era voler esorcizzare tutte le violenze che aveva subito. Serena scomparve nel 2005 all’età di quattro anni; fu la sua prima vittima e, come tutte le prime volte, fu anche la sua più grande soddisfazione. Non a caso il rapimento di Serena fu pianificato durante i festeggiamenti del suo quarto compleanno, incentivato da una irrefrenabile eccitazione, assaporando cosa le avrebbe fatto in seguito, infliggendole tutti gli abusi subiti in adolescenza, deturpandole fisicamente e psicologicamente l’innocenza. Oltre a lasciare la famiglia di Serena nello sconcerto e nella impotente disperazione, la costringeva a risolvere un indovinello ai fini di una liberazione che, in effetti, non sarebbe mai avvenuta. L’intera comunità rimase scossa dalla storia della piccola. Iniziarono in collaborazione tra le tre province di Verona, Mantova e Brescia le indagini della polizia che per un lungo ed infruttuoso decennio non smise mai di indagare al fine di ritrovarla. Non vi riuscirono, nonostante gli sforzi impiegati. Un giorno Serena, ormai adolescente, ricomparve; malconcia e disorientata fu lasciata davanti al comando della polizia, scaraventata giù da una macchina in corsa. La ragazza, ritrovata la famiglia ed una apparente serenità, è tenace e determinata nel risolvere il suo passato…