Non solo un mare d’affetto e solidarietà ma anche messaggi di insulti e diffamazione: la famiglia di Giulia Cecchettin ha già presentato due denunce per gli insulti sul web nei confronti della studentessa uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta e per le minacce ricevute. Il legale di Gino Cecchettin, Stefano Tigani, ha confermato all’Ansa di aver presentato una querela per diffamazione alla Polizia postale a nome del padre della ragazza per i messaggi contenenti decine di frasi di odio rivolti a Giulia via web.
Una seconda querela per diffamazione è stata fatta invece da Elena, la sorella di Giulia, nei confronti del consigliere regionale ed ex consigliere della lista Zaia, Stefano Valdegamberi che in un post molto discusso e discutibile aveva scritto che la sorella di Giulia “ha simboli satanici e fa la recita”. Elena in realtà indossava la felpa nera Skategoat di Thrasher, magazine per skaters fondato oltre 40 anni fa, una delle più note riviste mondiali di skate con sede a San Francisco.
Da Valdegamberi, ora iscritto al Gruppo Misto dopo essere stato eletto nella Lista Zaia, si era dissociato lo stesso presidente del Veneto Luca Zaia che ha dovuto ripetere la dissociazione dal consigliere regionale veronese anche in occasione del funerale di Giulia Cecchettin quando Valdegamberi ha diffuso un altro dei suoi post “controcorrente”. Valdegamberi, non soddisfatto, appresa la notizia della querela, rincara la dose: “Dovrei convincermi che viviamo in una società patriarcale ove gli uomini sono tutti cattivi potenziali stupratori e le donne tutte buone? Dovrei sentirmi in colpa e scusarmi pubblicamente per il semplice fatto di essere un uomo? Dovrei credere che i simboli e i messaggi satanisti riportati dai social sono messaggi edificanti e per nulla pericolosi? Credo che offenderei la mia coscienza ed è un dovere civico – soprattutto da politico – dissentire, sempre nel rispetto della libertà di tutti, prendendo atto che questa ideologia sul patriarcato si coltiva da tempo nel mondo femminista presso alcune università. Tutto diventa chiaro quando il giorno dopo la stessa querelante ha dichiarato – cosa legittima – di fare politica e di voler impegnarsi ancor di più per il futuro per portare avanti queste idee. Criticare le idee e i modelli non significa criticare le persone: non ho mai detto che lei è una satanista ma solo che non accetto come modello i messaggi con simboli blasfemi e satanici. Cosa dovrei dire, invece, dei messaggi di morte, delle bestemmie e delle offese ricevute in questi giorni da chi professa le sue stesse ideologie? Sono le nuove preghiere della cultura anti-patriarcale? Basta al pensiero ideologico unico, imposto con forza a reti unificate. Basta alle minacce e agli attacchi a chi esprime opinioni diverse. Non è seminando diffidenza, sospetto, odio tra uomo e donna che risolviamo i problemi. È la mancanza di valori trasmessi dalla società e dai genitori ai figli il problema. Ci rendiamo conto quali sono i modelli sociali? Edonismo e utilitarismo ovunque. Altro che patriarcato!”.
Da Valdegamberi hanno ormai preso tutti le distanze, comprese le donne della Lista Zaia e la Lega e non si contano più le richieste di dimissioni. A Valdegamberi però, nato politicamente nelle file della Dc arriva ora la solidarietà di Luca Castellini, vice segretario nazionale Forza Nuova. Una conferma evidentemente dell’evoluzione politica.