“Senza scucire un euro, con la sola promessa di utili futuri, con la complicità di alcuni politici veronesi, di certi rappresentanti di categoria (che comunque si guarderebbero bene di fare operazioni simili con le loro aziende), Agsm rischia di passare, d’incanto, sotto il controllo di A2a”. Parla il consigliere regionale Valdegamberi, che torna su un problema molto “caldo” a Verona.
“La farsa degli ultimi giorni di chiedere proposte alternative, concedendo allo scopo tempi strettissimi, impossibili, ai potenziali competitors, rende ancora più chiaro un piano premeditato, già viziato all’origine e dal finale già scritto e dichiarato fin all’inizio dal Presidente Agsm Finocchiaro. Mi chiedo quali siano stati i criteri con cui si sono scelti gli advisors, ovvero coloro che hanno la regia dell’operazione. Pur pagati da Agsm, sono tutti legati a doppio filo con A2a. Uno è persino il consulente che l’ha creata. La banca scelta come advisor finanziario, Ubi Banca, è legata a sua moglie la quale, leggo dai giornali, è accusata persino di esercitare un potere sulle nomine della medesima. Insomma, della serie, facciamoci tutto in casa. Un bell’ affare per A2a portare all’interno del gruppo gratis Agsm, con una semplice norma statutaria, senza nemmeno aprire il portafoglio e promettendo (senza garantirli) dividendi futuri al comune di Verona! Vorrei vedere i sostenitori dell’operazione se avessero fatto così con le loro aziende!! Un amico, consulente di un certo livello, mi ha detto, “Caro dottor Valdegamberi, in altri contesti, questa operazione si definirebbe, circonvenzione di incapace”.
Da segnalare altri interventi sull’intricata questione Agsm e sul futuro del colosso veronese: “Il presidente di Agsm Finocchiaro e l’Advisor Gitti hanno in qualche modo spiegato quale sarebbe il progetto della fusione tra AGSM-Aim e il colosso privato lombardo A2A” dice il consigliere regionale M5S Brusco.”Che fine farà la gestione del sistema idrico integrato dell’Ato Veronese? Oggi 77 comuni della provincia vedono gestita la fornitura del servizio idrico da Acque Veronesi, una Società a piena partecipazione pubblica dove soci sono i Comuni o dei Consorzi di Comuni come accade per esempio per CAMVO Spa di Bovolone che raduna 13 Comuni. AGSM ne è socio di maggioranza, con il 46,7 %. La prestazione è garantita- in teoria- fino al 2030, ma dal momento in cui Agsm di fatto sparirà, all’interno della nuova società, quale sarà il futuro e in che modi e a chi sarà affidata la gestione del servizio idrico integrato del Comune di Verona e degli altri 76 comuni ?”.
Sull’argomento anche il parere di Giorgio Pasetto. +Europa Veneto. “Spero che Verona non si privi di un altro suo gioiello” dice Pasetto. “Già è accaduto col Bamco BPM, mi pare che l’operazione Agsm vada nella stessa direzione. Verona cesserebbe di essere centro direzionale e gli investimenti prenderebbero altre direzioni”.
Da Palazzo Barbieri, ecco l’osservazione del sindaco Sboarina: “Stiamo attendendo altre proposte, come già abbiamo detto. Non è ancora detta l’ultima parole non è ancora stato scritto il futuro di Agsm. Capisco che ci sia molta attesa, ma la strada che abbiamo imboccato è la migliore per uscire finalmente dall’immobilismo in cui Agsm era finita”.