Vaccinazione aziendale: le associazioni dell’artigianato e del commercio del Veneto, assieme alle sigle sindacali regionali, avanzano una proposta alla Regione per agevolare imprenditori e lavoratori delle piccole imprese, in particolare chiedendo di aprire i centri vaccinali in orario serale.
“Da quando, ad aprile – afferma Roberto Iraci Sareri, Presidente di Confartigianato Imprese Verona e Vicepresidente Vicario regionale –, Confartigianato ha firmato con il Governo e le parti sociali l’accordo per la revisione del Protocollo sulle misure di contrasto e contenimento della diffusione del Covid-19 negli ambienti di lavoro e il Protocollo nazionale per le vaccinazioni nei luoghi di lavoro, Confartigianato Imprese Veneto ha ragionato a lungo sulla possibilità di effettuare le vaccinazioni anti-Covid in azienda anche nel mondo artigiano, ma l’eccellente operato della Regione del Veneto in questo ambito, ci ha convinti a promuovere un’azione congiunta con le altre associazioni di rappresentanza della piccola impresa e con le Organizzazioni Sindacali, che si è concretizzata in una proposta unitaria presentata in cabina di regia, alla Regione”.
“Le parti sociali del sistema artigiano e del commercio – si legge nel documento di proposta –, rappresentando piccole e medie imprese e considerando le complessità di attivare la vaccinazione aziendale, ritengono opportuno siano creati percorsi dedicati ai lavoratori e imprenditori delle imprese artigiane, del commercio, servizi e turismo, presso i Punti Vaccinali di Popolazione formulando in merito una proposta: creare nei punti vaccinali di popolazione, fasce orarie dedicate ai lavoratori e imprenditori della piccola impresa in orario 18.00 – 23.00 e comunque compatibili con le esigenze lavorative delle diverse attività economiche. Prevedere che i lavoratori e gli imprenditori possano prenotarsi presso il sistema pubblico nelle fasce orarie citate e nei giorni festivi”.
Le parti che hanno sottoscritto tale richiesta si impegnano a verificare le disponibilità e la possibilità di attivare i medici del lavoro o altro personale sanitario, qualora la situazione lo richieda, a supporto dei punti di vaccinazione della popolazione; inoltre, si impegnano a promuovere una campagna di informazione capillare presso tutte le aziende per far conoscere termini e modalità di accesso al percorso vaccinale dedicato.
Tra gli enti bilaterali regionali c’è Sani.In.Veneto, che nel corso dei mesi ha via via lanciato una serie di iniziative di sostegno concreto dedicate ad artigiani, piccoli imprenditori e loro dipendenti. “Ci sono i rimborsi per le spese sanitarie e per azioni di prevenzione – spiega Valeria, Bosco, Segretario di Confartigianato Imprese Verona e membro del CdA di Sani.In.Veneto –. Si parte dalle visite specialistiche, gli esami di laboratorio e gli altri esami diagnostici legati al Covid svolti a pagamento, e si prosegue con la diaria giornaliera per ogni giorno di isolamento o ricovero per i lavoratori iscritti a Sani.In.Veneto e per i familiari a carico, e per gli aderenti a Sani in Azienda, il settore dedicato ai titolari d’impresa, e a Sani In Famiglia, per i familiari degli imprenditori. Vi è inoltre il rimborso ai datori di lavoro delle spese per l’acquisto e la fornitura ai dipendenti dei dispositivi individuali di sicurezza e protezione, oltre ai rimborsi riguardanti qualsiasi tipo di tampone e test, per dipendenti, titolari artigiani e loro familiari, ai quali si aggiungono anche i vaccini antinfluenzali ordinari. Le domande per le spese sostenute nel 2020 e nel 2021 potranno essere presentate fino al 31 giugno di quest’anno presso lo sportello Sani.In.Veneto di Confartigianato Imprese Verona, ma non sono esclusi rinnovi che il Fondo sta valutando anche in relazione all’andamento dell’emergenza”.