La vaccinazione antinfluenzale stenta a decollare. A ricordarne l’importanza, soprattutto per le categorie più a rischio, è il presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Verona, Massimo Martari. “Vaccinarsi è un atto sociale”, ricorda Martari, “per proteggere la propria salute, ma anche quella di chi è impossibilitato a vaccinarsi. Anche una malattia apparentemente banale come l’influenza può avere gravi ricadute su tutto il sistema sanitario. Purtroppo c’è una paura ingiustificata verso il vaccini antinfluenzale e in tanti scelgono di non avvalersi di questa possibilità che invece è raccomandata”. Prevedendo un virus più aggressivo rispetto allo scorso anno e con nuove varianti, la vaccinazione è consigliata non sono agli anziani, ma anche alle persone che hanno generalmente un sistema immunitario più forte, cioè la popolazione adulta e sana, con particolare attenzione agli over 50.
“Il nostro consiglio è di vaccinarsi quanto prima perché ad oggi non si può sapere con esattezza quando si verificherà il picco dell’influenza e si deve considerare, inoltre, che la protezione indotta dal vaccino comincia circa due settimane dopo la sua somministrazione”. La vaccinazione è caldamente consigliata a tutte le categorie a rischio, ovvero quelle persone che hanno già in atto patologie come diabete, broncopneumopatie, malattie cardiovascolari, insufficienza renale o patologie oncologiche. Inoltre si raccomanda agli over 65. Dovrebbero poi vaccinarsi i lavoratori a contatto con il pubblico, gli operatori sanitari, chi si prende cura di anziani o persone immunodepresse che non possono vaccinarsi e anche veterinari e allevatori.
“Ogni anno si registrano moltissimi accessi al pronto soccorso e un certo numero di ricoveri legati all’influenza”, conclude Martari, “oltre al disagio per i cittadini, questo pesa anche economicamente sulle Sanità regionale. Tutto evitabile grazie al vaccino”.