Usare il bazooka degli sgravi sull’Imu Ferrari: “Il sindaco non si limiti a una simbolica quanto sterile partecipazione”

La crisi sistemica che ha colpito il nostro paese nella quasi totalità delle sue attività economiche – dalle imprese ferme che rischiano di perdere clienti internazionali all’agricoltura priva di stagionali – ha indubbiamente flagellato alcune categorie, come commercianti e ristori, che nella nostra città stanno pagando un prezzo particolarmente salato. Realtà piccole, famigliari, ma che generano posti di lavoro e che da due mesi sono state costrette a chiudere, con un solo risultato: zero guadagni, molte spese. Perché affitti, bollette, costi fissi e qualche anticipo ai dipendenti, in attesa degli ammortizzatori, non sono spariti di colpo. Lo stanno, giustamente, lamentando a gran voce in questi giorni i commercianti della città, trovando la comprensione e la condivisione della politica locale. Non è però sufficiente limitarsi ad una comprensiva “pacca sulle spalle” o a partecipazioni simboliche alle manifestazioni come quella di venerdì sera da parte del Sindaco Sboarina in Piazza Erbe.
«Dall’inizio dell’emergenza Traguardi è in contatto con numerosi attori dell’economia veronese, per monitorare la situazione ed elaborare proposte per quando si potrà ripartire – spiega Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi – Pensiamo che il Comune abbia a disposizione uno strumento rapido ed efficace per aiutare davvero le categorie più in difficoltà: stabilire agevolazioni e sgravi sull’IMU. Quella che è la principale entrata tributaria del Comune, e sulla quale il Comune ha ampia discrezionalità di scelta, va rimodulata in favore delle categorie che in questo momento si trovano in una situazione di entrate 0 e costi elevati per gli affitti.” “A giugno il Consiglio Comunale dovrà deliberare le nuove aliquote IMU per il 2020 – prosegue Giacomo Cona, segretario di Traguardi – un’occasione in cui la legge nazionale consente un’ampia discrezionalità nello scegliere quali categorie agevolare e in che misura farlo”. “In sostanza, per i contratti commerciali registrati prima del 1 febbraio 2020, il Comune sconta al proprietario lo stesso valore che il proprietario sconta all’attività in affitto” conclude Massimo Babbi, ex revisore dei conti del Comune e responsabile economico di Traguardi