Procedure urbanistiche più veloci e flessibili e possibilità di spostare una percentuale di destinazioni d’uso da una parte all’altra del territorio. Sono queste le principali novità introdotte dalla nuova legge regionale in materia di governo del territorio, approvata qualche giorno fa a Venezia e che accoglie anche alcune istanze presentate dal Comune di Verona.
Tempi. Di fatto la nuova legge dimezza i tempi per le varianti minori al Piano di Assetto del Territorio e al Piano degli Interventi, portando a 30 giorni anziché 60 il tempo previsto per l’approvazione. Si accelera anche il procedimento della VAS, che compete alla Regione e che vincola i progetti sottoposti ad approvazione o autorizzazione.
Destinazioni d’uso. Ai piani attuativi viene consentita una flessibilità che varia dal 10 al 15 per cento rispetto alle previsioni del Piano degli Interventi. Ciò significa che una piccola quota di ricettivo- alberghiero, fino ad oggi esclusa per effetto del Pat, potrà essere ridistribuita anche in centro storico. Lo stesso vale per il commerciale, che, dove necessario e per piccole volumetrie, può essere inserito a completamento di interventi già realizzati o in fase di attuazione. Non solo, perché tale procedura non è oggetto di variante e può quindi essere effettuata con un percorso amministrativo più snello e veloce. Soddisfatta delle novità introdotte dalla Regione l’assessore alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala, che le ha illustrate insieme al consigliere regionale e componente della commissione Politiche per il territorio, Ambiente e Infrastrutture Alessandro Montagnoli.“Questa legge semplifica la vita di quanti sono alle prese con varianti urbanistiche o progetti da sottoporre a VAS, cittadini privati, operatori economici e uffici competenti – afferma l’assessore Segala -. Non solo dimezza i tempi della burocrazia amministrativa, ma permette piccole modifiche alle destinazioni d’uso delle diverse zone del territorio, dando risposta ad istanze che diversamente sarebbero lunghe e complicate. Parliamo di piccole volumetrie, non certo di grandi progetti, ma sufficienti per migliorare un’attività già esistente o un progetto in fase di attuazione. Due esempi: il piccolo albergo in centro che non poteva convertire ad uso alberghiero uno spazio di pertinenza, ora può farlo; così come il piano di recupero dell’ex Tiberghien, che può prevedere una quota di alberghiero senza dover ‘disturbare’ gli strumenti di pianificazione comunale e regionale. Lo stesso vale per il commerciale o il residenziale. Ringrazio la Regione perchè ci ha ascoltato e ha accolto le nostre istanze, un segno di attenzione verso le richieste di chi amministra il territorio ma anche dei cittadini, che da sempre chiedono il taglio della burocrazia”. “Questa legge è frutto di un lavoro durato più di un anno, in cui sono state raccolte le istanze e le richieste degli amministratori locali e dei portatori di interesse – spiega il consigliere regionale Montagnoli -. Si tratta di un provvedimento ampio, che va ad incidere su più fronti, dall’ambientale alla pianificazione del territorio, daI turismo ai lavori pubblici, con l’obiettivo di semplificare la vita dei cittadini, favorendo nello stesso tempo la crescita economica del territorio”.