Il nuovo lavoro della compagnia veronese, che sarà presentato in prima nazionale, racconta le visioni lucide del poeta attraverso la danza. Pierpaolo Pasolini, negli anni 60/70, riteneva che solo una riabilitazione del passato ed in particolare della civiltà contadina, con i suoi valori, poteva rappresentare un superamento dell’impasse nella quale veniva a trovarsi la società borghese del suo tempo, alienata dall’industrializzazione esasperata fine a se stessa e dal consumismo capitalista. Vita Morte e Miracoli vuole trovare, tra i ruderi e le rovine tanto presenti nelle parole di Pasolini, quella nota leggera che ci lascia intravedere la luce che c’è oltre, che sa di miracolo.
‘Mezzo secolo più tardi, a 100 anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini, riconosciamo che la sua denuncia e il suo disorientamento ci appartengono ancora – spiega Laura Corradi, coreografa e regista, ‘e che il malessere per un situazione che non vogliamo sia destinata alla deriva è lo stesso che percepiamo oggi.’ E aggiunge ‘in questo nuovo lavoro vogliamo farci attraversare dal linguaggio poetico di Pasolini, ritrovare la tenerezza e l’asprezza delle sue parole, il suo coraggio nel non essere mai allineato, la sua solitudine, il suo amore per la purezza delle persone semplici. La poesia è come una nebbia leggera scontorna ogni cosa, rende tutti più belli, come la luce di una candela.’
Progetto, coreografia e regia di Laura Corradi, creato con Tommaso Cera, Carlotta Plebs, Danilo Smedile, Midori Watanabe; assistente sala/montaggio sonoro Midori Watanabe; luci e allestimento scenico Alberta Finocchiaro; ufficio amministrativo Anna Chiara Peloso; costumi Gabriele Coletti; foto Caterina Parona.