Uno spazio per meditare sul destino. Fino al 29 aprile nella galleria LuogoArteContemporanea Si chiama ENCLAVE ed è la personale dell’artista cinese Tao Han. Opere concettuali

Si chiama ENCLAVE ed è la personale dell’artista cinese Tao Han. Dal 25 marzo al 29 aprile infatti, presso lo spazio espositivo veronese LuogoArteContemporanea, in via Giosuè Carducci 43 sarà possibile immergersi in quello che lo stesso artista definisce un luogo per la contemplazione spirituale, uno spazio per la meditazione sul destino dell’uomo. Tao Han nasce a Jilin (Cina) nel 1993. Cresce a Pechino per poi stabilirsi in Italia e diplomarsi prima all’Accademia di Belle Arti di Firenze nel 2016, e successivamente all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, nel 2019. I lavori di Tao Han sono opere concettuali, criptiche, ispirate ai valori classici della Cina pre-industriale, all’antica arte della calligrafia e della pittura paesaggistica cinese. Tutto per Tao parte e nasce dal “vuoto”, concetto fondante dell’intera esposizione. Enclave si configura come “uno spazio cinese in territorio italiano”, in cui l’artista vede nel vuoto l’unica condizione possibile per il realizzarsi di qualsiasi avvenimento. Non solo, l’arte di Tao si caratterizza anche per uno spiccato approccio nichilista, inteso come riconoscimento fallimentare della natura umana. Un ritorno alle origini primordiali indispensabili per la salvezza. Alla domanda “che messaggio vorresti passare a chi viene alla tua mostra?” Tao Han risponde con un’affermazione in linea con la sua filosofia: «Niente. Non ho bisogno di lasciare niente a chi viene a vedere Enclave. Ogni individuo è libero di vedere nelle mie opere ciò che vuole. Le linee che traccio possono essere portali verso nuovi spazi per alcuni, oppure semplici linee tracciate nel vuoto per altri; oppure ancora, il nulla. Va bene così. A me interessa solo far capire come tutto ruoti attorno al libero arbitrio, che si esplica anche nella totale libertà di vederci il nulla. Il nulla è l’inizio per le infinite possibilità». L’artista quindi, esorta ad una riflessione sulla necessità di dedicare più tempo al Vuoto inteso come liberazione della mente (Wuxin), per ricollegarsi a sé stessi e ai principi che governano il cosmo. Wuxin (無 心, «senza mente») è infatti uno stato mentale che si può conseguire solo con la meditazione, secondo la dottrina zen e taoista, e costituisce uno dei fattori fondamentali della realizzazione spirituale. Le 14 tele presenti presso lo spazio LuogoArteContemporanea sono realizzate con pittura ad olio e acrilica, e sono solcate da linee e tratti decisi, impreziosite da foglie d’oro. L’oro, materiale essenziale per Tao, un materiale speciale, prezioso, a cui attribuisce un significato unico. «L’aura sacrale dell’oro rievoca le reliquie, le tombe e i templi. Il marrone invece, è il colore dominante e rimanda ai colori della terra. La terra è il punto dove tutto nasce e muore». Il ritorno alla terra è essenziale nella filosofia dietro Enclave. L’artista infatti, per l’inaugurazione si è esibito in una performance in cui pittura, colori e terra venivano mischiati, per creare un’opera primigenia. «I miei lavori non sono solo destinati ad un pubblico orientale. Anzi. I veronesi sono persone sveglie, vivono in una città piena di bellezza e di arte. Verona è il luogo ideale per esporre Enclave; sono sicuro che chi verrà a vederla troverà qualcosa che non si aspettava perché la pittura parla a tutti, a prescindere dalla lingua o dalla cultura di ognuno di noi». Enclave sarà visibile gratuitamente dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 18 e i weekend su appuntamento.

Vanessa Righetti