“Le previsioni peggiori si sono avverate. Siamo molto preoccupati, perché per mesi ora tutto sarà paralizzato dalla campagna elettorale e i problemi rimarranno irrisolti”. Così Alberto De Togni, presidente di Confagricoltura Verona, sulle dimissioni del premier Mario Draghi.
“La crisi politica culminata con le dimissioni del presidente non lascia presagire nulla di positivo per il nostro Paese e per la nostra agricoltura – sottolinea De Togni -, che sta vivendo un momento drammatico per le note avversità di cui leggiamo quotidianamente. Hanno prevalso l’interesse dei singoli partiti e la smania di governo, soprattutto della destra e dei partiti populisti, che avevamo già visto al governo con risultati discutibili. Avremmo preferito arrivare alle elezioni a scadenza normale, in maniera ordinata, con qualche altra riforma fatta e i conti dello Stato in sicurezza. Governare è difficile e molto complesso, a differenza di chi sta all’opposizione e dice sempre che non va bene e che si poteva fare meglio. Pare che nessuno, ora, abbia la formula magica per risollevare un Paese depresso o risolvere le grandi criticità che ci affliggono. Chiunque governerà dovrà, in ogni caso, assumere decisioni dure e impopolari”. Per Andrea Lavagnoli, presidente provicniale di Cia Verona “Il Paese necessita al più presto di un governo con la maggiore investitura possibile e con le più alte competenze. Nella fase difficile che stiamo attraversando, acuita dal conflitto in Ucraina, la buona notizia è che l’Ue sta rivedendo le sanzioni contro la Russia’’.