Si spazia dagli studi strategici all’assistenza sanitaria passando per la produzione industriale e l’intelligenza artificiale. Per l’anno accademico 2022-23 l’offerta formativa dell’ateneo di Verona si rinnova e si amplia con sette nuovi corsi di laurea al via dal prossimo settembre, cogliendo e guidando la voglia di novità che sta animando la città.
In controtendenza con l’andamento del sistema universitario nazionale, che ha visto un generale calo delle immatricolazioni, Verona lo scorso anno ha visto crescere ulteriormente, confermando il trend positivo degli ultimi anni, il numero delle sue iscritte e iscritti, a testimonianza dell’alta qualità dell’offerta formativa, dei servizi offerti e dell’attenzione verso studentesse e studenti e le loro famiglie. Le iscrizioni al nuovo anno accademico si sono aperte martedì 12 luglio, giorno in cui la nuova offerta formativa è stata presentata, in sala Barbieri di Palazzo Giuliari, dal prorettore di ateneo Roberto Giacobazzi, Federico Schena, delegato alla Didattica, Marco Torsello, delegato Diritto allo studio, orientamento, servizi agli studenti, mobilità internazionale degli studenti, Massimiliano Badino, referente del rettore all’Orientamento, e Daniele Zanca, rappresentante delle studentesse e degli studenti.
Sulla spinta del miglioramento continuo e del forte legame con il territorio che caratterizzano l’università di Verona, l’ateneo ha dato il via alla nuova campagna di orientamento “Tra il dire il fare c’è di mezzo il sapere!” investendo nell’istituzione di sette corsi di studio ad alta specializzazione: Studi strategici per la sicurezza e le politiche internazionali, Assistenza sanitaria (con sede a Trento), Scienze delle professioni sanitarie tecniche assistenziali, Scienze nutraceutiche e della salute alimentare, Innovazione e sostenibilità nella produzione industriale di alimenti – il primo corso di laurea professionalizzante dell’ateneo – Artificial intelligence e Salute e sport (con sede amministrativa all’università di Modena e Reggio Emilia). Tutti i corsi di studio proposti da Univr sono stati accreditati dal Ministero dell’università e della ricerca.
Ad oggi, secondo l’ultimo resoconto di Almalaurea, ottimi sono anche i dati relativi al tasso di occupazione: l’83,8% delle laureate e laureati triennali scaligeri ha già trovato un lavoro a un anno dalla laurea, dato molto superiore alla media nazionale (74,5%) e anche alla media veneta (79,3%). Numeri ottimi che diventano eccezionali a 5 anni dalla laurea, con i laureati magistrali che raggiungono un tasso occupazionale del 91%.
Questi dati non sono questione di fortuna o casualità. È stato infatti riscontrato come oltre il 70% degli occupati scaligeri consideri la laurea ottenuta all’università di Verona efficace per il lavoro svolto, e il 62,4% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università. Il successo dei laureati nell’ateneo scaligero a livello post-laurea è forse frutto anche della regolarità degli studi – il 63,9% dei laureati termina l’università in corso – delle ottime votazioni ottenute – il voto medio di laurea è 102 su 110 – e della frequenza di tirocini curriculari, svolti dal 77% dei laureati.