La lista essenziale dell’Organizzazione mondiale della sanità dei farmaci per i disturbi psichici non era mai stata aggiornata in modo completo dal 1977. Oggi, grazie ai ricercatori dell’università di Verona, la revisione avrà un nuovo impulso, attraverso la lista di nuovi farmaci proposti da includere, l’aggiornamento raccomandato e le importanti ricerche scientifiche che lo giustificano. Il lavoro, appena pubblicato sulla rivista scientifica Lancet Psychiatry, è stato coordinato dalle ricercatrici e ricercatori del Centro Oms per la ricerca in Salute mentale dell’università di Verona: Davide Papola, Giovanni Ostuzzi, Beatrice Todesco, Chiara Gastaldon e dal direttore del dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento, Corrado Barbui. Il lavoro è stato finanziato dal Department of Mental Health and Substance Use dell’Oms. Dal 1977, la lista dei Farmaci essenziali dell’Oms è stata un punto di riferimento per guidare l’approvvigionamento di medicinali a livello nazionale, soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito. Negli ultimi 45 anni, però, gli aggiornamenti ai farmaci per i disturbi psichici della lista sono stati rari, nella maggior parte dei casi con l’aggiunta di singoli medicinali. Non è mai stata tentata una revisione completa dell’intera sezione. I ricercatori del Centro Oms per la Ricerca in Salute Mentale dell’università di Verona hanno ora presentato una serie di sintesi delle evidenze scientifiche al Comitato di esperti dell’Oms per la selezione e l’uso dei farmaci essenziali, raccomandando una revisione sostanziale dell’intera sezione dei disturbi psichici e proponendo una lista di nuovi farmaci da includere nella lista. La revisione sostanziale dell’intera sezione, con l’inclusione di nuovi farmaci essenziali, potrebbe rappresentare una svolta epocale per promuovere l’accesso a farmaci più efficaci, sicuri ed economici a livello globale, sia nei Paesi a basso e medio reddito, sia nei paesi più ricchi. La decisione, da parte del comitato di esperti dell’Oms, per la selezione e l’uso dei farmaci essenziali, in merito alle richieste effettuate dai ricercatori dell’università di Verona, è attesa per le prossime settimane.