Università di Verona, nuovi corsi in partenza per un ateneo in espansione Presentata l’offerta formativa per l’anno accademico 2024/25. Dal 10 luglio aperte le iscrizioni..

L’Università di Verona presenta i nuovi corsi disponibili per il prossimo anno accademico: iscrizioni aperte dal 10 luglio.
“L’università di Verona, in questi quattro anni del mio mandato”, spiega il Magnifico Rettore Pier Francesco Nocini, “ha ampliato i propri orizzonti di formazione. Lo ha fatto tenendo conto delle richieste di quasi 29mila studentesse e studenti e ponendo grande attenzione alle esigenze di profili di alta formazione necessari nei diversi ambiti lavorativi, a livello nazionale e territoriale”.

Università di Verona: tutti i nuovi corsi

La nuova offerta formativa e i nuovi corsi dell’Universitò di Verona sono stati presentati martedì 2 luglio da Federico Schena, delegato alla Didattica e allo Sport, Felice Gambin, delegato all’Internazionalizzazione, Massimiliano Badino, referente all’Orientamento, Claudio Valente, presidente Esu Verona, e Adrian Nirca, rappresentante studentesco in Cda.
 
Per l’anno accademico 2024/2025 le future studentesse e studenti potranno, infatti, scegliere, tra 12 nuovi corsi di laurea a partire da Ingegneria dei sistemi intelligenti, Medicina e Chirurgia ad indirizzo tecnologico, Supply chain management, Promozione e Gestione del Patrimonio Territoriale e delle Destinazioni Turistiche, Data Science, Osteopatia, Tecniche audioprotesiche.
A cui si aggiungono i corsi interateneo in Bioingegneria per la medicina personalizzata (con università di Trento e Modena-Reggio Emilia – sede amministrativa Trento), Bioingegneria per l’innovazione in medicina (interateneo con università di Trento e Modena-Reggio Emilia – sede amministrativa Modena-Reggio Emilia), Tecniche di laboratorio biomedico (interateneo con università di Trento, sede didattica Trento), Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia (interateneo con università di Trento, sede didattica Trento), Scienze Motorie, Sport e Benessere (interateneo con università di Trento – sede amministrativa Trento).
La crescita dell’offerta formativa, che dal 2019/20 al 2024/25, è stata ampliata con ben 31 nuovi corsi di laurea, si inserisce nel disegno voluto dall’ateneo di Verona, cui si è dedicata l’intera comunità universitaria, docenti e personale tecnico amministrativo.

Il commento

“L’ampliamento dell’offerta formativa dell’ateneo – aggiunge Federico Schena, delegato del rettore alla Didattica – è frutto di una visione strategica fondata su tre pilastri fondamentali: l’introduzione di nuove aree disciplinari e di formazione, ambiti didattici precedentemente assenti a Verona ma in cui l’ateneo vanta già una significativa  competenza scientifica; il rafforzamento e potenziamento degli investimenti sulle aree “storiche” e consolidate di formazione e ricerca; la creazione di accordi strategici con gli atenei vicini, in particolare con Modena-Reggio Emilia e Trento, con cui abbiamo creato sinergie per la creazioni di numerosi percorsi formativi interateneo”.
Questo ha portato a un incremento complessivo del 30% delle iscritte e degli iscritti, che hanno scelto Verona per il loro percorso di studi, ragazze e ragazzi che hanno acquisito le conoscenze e competenze giuste per inserirsi nel mondo del lavoro.

L’indagine di Almalaurea sui laureati di Verona

Lo confermano i dati della recente indagine Almalaurea secondo cui l’80,4% delle laureate e dei laureati all’università di Verona lavora a un anno dalla laurea triennale, più della media nazionale pari al 74.1 % e di quella regionale al 78,3 %. Il dato sale per i laureati e le laureate di secondo livello con un tasso di occupazione pari all’81,5% dopo un anno che arriva al 90,1% a cinque anni dalla laurea.
L’offerta dell’università di Verona è arricchita anche da numerosi corsi post lauream, che includono 29 master, 31 corsi di perfezionamento e aggiornamento professionale e 9 corsi di formazione continua.
“Mi rende particolarmente orgoglioso l’apprezzamento delle nostre laureate e dei nostri laureati sull’esperienza complessiva in Univr che il 90,3% valuta con soddisfazione”, conclude il rettore Nocini. “Il periodo degli studi universitari è una parentesi della vita molto impegnativa, per gli studenti e le famiglie che li sostengono per garantire loro il miglior futuro possibile. È nostro il dovere di garantire a queste ragazze e a questi ragazzi non solo percorsi formativi di qualità e in linea con le esigenze del mondo del lavoro ma anche una elevata qualità della vita universitaria”.
Gli iscritti all’università di Verona, infatti, possono godere di diversi vantaggi che permettono di vivere la realtà universitaria con più serenità. Dall’anno accademico in corso, l’ateneo ha ampliato la no tax area portandola da 22mila a 27mila euro: ciò ha consentito, attualmente, a circa 8mila studenti di frequentare l’anno accademico senza tasse universitarie.
Da sempre l’ateneo si impegna a realizzare politiche di conciliazione fra vita e lavoro e una migliore cultura dell’organizzazione. Più nel dettaglio, lo scopo che l’università si è posta è quello di ridurre il gender gap che affligge diversi settori lavorativi e ambiti di studio, in particolare le materie Stem. E poi l’attenzione al tema della sostenibilità, i servizi di alloggio e ristorazione gestiti dall’Esu, ente per il diritto allo studio universitario di Verona, a prezzi competitivi, e spazi per studiare: dalle aule alle biblioteche aperte 7 giorni su 7.

Programma di mobilità internazionale

 
Grande attenzione è da sempre riservata al programma di mobilità internazionale. Per l’anno accademico 2023/24, l’università ha visto la mobilità di 716 studentesse e studenti che hanno svolto un periodo di studio all’estero, grazie al progetto Erasmus.
Dati che hanno continuato a crescere: per il prossimo anno accademico 2024/25 le assegnazioni sono 868, con un aumento molto significativo: più del 21% in un solo anno.
A trainare la mobilità internazionale, oltre all’Erasmus, ci sono programmi come il Worldwide, che permette di trascorrere un semestre di studio fuori dall’Europa a circa 60 studenti, in più di 40 università partner dell’ateneo sparse tra Stati Uniti e Sudamerica, Asia, Africa e Australia. A questi si aggiungono anche i vari progetti della cooperazione internazionale.