Una rete sociale in aiuto alle famiglie Mamma Luce, con il suo bimbo ha testimoniato al convengo l’importanza dei servizi

Educatori, psicologi, mediatori culturali ma anche mamme. Come Luce, che ha raccontato la sua esperienza e il suo parto in ‘zona rossa’, lontana dalla famiglia d’origine. Questa mattina, in Gran Guardia, si è tenuto il convegno ‘Insieme a te’, un’occasione per guardare in faccia i frutti dei servizi attivati a Verona per genitori e bimbi dagli 0 ai 3 anni. Una rete che supporta le famiglie i neonati nei loro primi 1000 giorni di vita insieme. Un progetto attivo dal 2018, nato dalla co-progettazione di Aribandus, Comune di Verona, Ulss 9 Scaligera, Cooperativa CSA, Pensiero visibile, Cooperativa Azalea e Università degli Studi di Padova. Un accompagnamento educativo, che punta alla compartecipazione dei genitori, che ha coinvolto in tre anni 650 tra mamme, papà, nonni e bambini.
Numerosi i servizi proposti e aperti a tutti. Dall’Home Visiting, affiancamento domiciliare per neo mamme e neo papà, allo Spazio Bebè, che offre momenti di condivisione e approfondimento con specialisti ai quali rivolgere domande e perplessità. Fino a Girotondo, servizio educativo che attiva la sperimentazione e la creatività nei bimbi fino a 36 mesi. E infine i percorsi e laboratori degli Atelier. Oltre ad un servizio di mediazione linguistico culturale per favorire l’accesso e l’accompagnamento delle donne straniere.
Questa mattina, al seminario in Gran Guardia, era presente il consigliere comunale delegato alla Famiglia Anna Leso, insieme alle referenti di Aribandus Elisabetta Masotto e di CSA Sonia Marastoni.
“Un neonato non nasce da solo – ha detto Leso -. Ma i genitori, spesso alle prime armi, vanno sostenuti. Le nascite sono sempre meno numerose, molte famiglie sono in difficoltà, uno dei compiti dell’Amministrazione comunale è proprio riunire le forze, fare rete e dare risposte, dalla salute alla mediazione culturale, dalla scuola all’animazione. Occorre creare opportunità di accesso ai nidi, ma anche garantire luoghi sani di incontro e confronto”.
In sala anche mamma Luce, con il suo bimbo, per testimoniare l’importanza di questi servizi. “Mio figlio è nato con parto cesareo quando eravamo in zona rossa. Mi trovavo a Verona ma la mia famiglia d’origine è friulana. Non avevo supporti o persone che potevano venirmi a trovare, vista la pandemia. Ricevere le telefonate delle educatrici anche solo per sapere come accettare il pianto del mio bimbo che non voleva stare nella carrozzina è stato un sollievo. Tutti i neo genitori hanno bisogno di aiuto e questi servizi lo offrono, grazie a professionisti pronti ad intervenire, ascoltare e condividere”.