Il green pass rischia di trasformarsi in una mina vagante per il settore dell’autotrasporto: lo afferma Alessio Sorio, segretario provinciale della Fai Contrasporto Verona, organizzazione che fa capo a Confcommercio. “Premesso che siamo favorevoli ai vaccini e che l’85% dei nostri autisti è vaccinato – spiega Sorio – l’introduzione dell’obbligo del Green Pass a partire da venerdì crea due ordini di problemi: da un lato il rischio di gravi ritardi nelle forniture con impatto sui cicli produttivi e sulle stesse vendite al dettaglio; dall’altro la mancanza di controlli nei confronti di autisti stranieri che potrebbero generare fenomeni di concorrenza sleali alimentando gravi tensioni”.
Sul primo punto Sorio fa presente che “in questa fase l’economia fortunatamente sta tirando, si faticano a trovare i camion necessari per trasportare le merci; i controlli in azienda prima e in ogni “tappa” del percorso dei trasportatori poi, rallenteranno le operazioni di fornitura con il rischio di non rispettare le tempistiche ed i contratti”.
Sul secondo punto, Fai-Conftrasporto sottolinea la necessità di garantire un’omogenea applicazione della norma su tutto il territorio nazionale a chiunque assicurandone il rispetto agli operatori nazionali e a quelli stranieri, ormai preponderanti: “Alcune grosse aziende estere insediate a Verona hanno fatto sapere che i loro autisti non ricadono nella normativa italiana… Ci sono rischi di dumping e alterazione delle condizioni di mercato che favorirebbero i vettori esteri. Ciò alimenterà la concorrenza sleale ma anche le tensioni nel settore”.
A questo si aggiunge la fiammata dei costi delle materie prime, con gli aumenti dei carburanti che – conclude Sorio – stanno fortemente impattando sulla categoria degli autotrasportatori.
“Anche il mondo dei trasportatori di Confcommercio rappresenta, a ragione, le difficoltà che emergono da una ancora poco chiara linea di adozione del green pass a poche ore dalla sua entrata in vigore”, commenta il presidente di Confcommercio Verona Paolo Arena. “Difficoltà comuni, purtroppo, a quasi tutte le categorie del terziario di mercato e non solo: ad oggi, con l’entrata in vigore venerdì, le regole risultano fumose e incerte”.