Ultime ore di attesa prima di conoscere i vincitori della ventottesima edizione del Film Festival della Lessinia (FFDL). I nomi saranno svelati sabato 27 agosto alle 18, al Teatro Vittoria di Bosco Chiesanuova (Verona), nel corso della cerimonia di premiazione della rassegna cinematografica internazionale dedicata alla vita, alla storia e alle tradizioni nelle montagne di ogni angolo del mondo. Da 44 Paesi provengono i 68 film (tra documentari, fiction e animazioni) presentati quest’anno. In particolare, sono 27 le opere cinematografiche nella sezione Concorso a contendersi rispettivamente la Lessinia d’Oro per il miglior film in assoluto e la Lessinia d’Argento per il miglior lungometraggio e per il miglior cortometraggio. Membri della giuria internazionale che hanno visionato i film sono stati Luciano Barisone, critico cinematografico già direttore del Festival dei Popoli di Firenze e di Visions du Réel di Nyon; il regista lituano Mindaugas Survila, premiato con la Lessinia d’Oro nel 2018; la regista svizzera Susanna Fanzun; il direttore della fotografia Luca Massa, Pellicola d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2021; Eloise Barbieri che è regista, esploratrice e fotografa.
Eventi del Festival
Alle 11 la Piazza del Festival ospita “Montagna, maestra di vita: economia sostenibile e biodiversità”. Un incontro per dibattere sui temi legati all’ecologia e alla biodiversità emersi dal programma della rassegna. L’evento è promosso da My Planet 2050 nell’ambito del progetto Verona Green Movie Land. Partecipano i direttori dei sei film festival coinvolti nel progetto e gli amministratori dei Comuni di Verona, Bardolino, Legnago, Soave, Negrar e Bosco Chiesanuova. Conduce Renato Cremonesi. La giornata si chiude alle 23, nella Piazza del Festival, con le note folk del cantautore Salvatore Aquilone in duo con il violinista Simone Rodriquez.
Montagne italiane
Due proiezioni, alle 10.30 al Teatro Vittoria, chiudono la sezione Montagne italiane. Il regista Remo Schellino presenta Grazie al cielo (Italia, 2021). Segue La vera storia della partita di nascondino più grande del mondo (Italia, 2021) di Paolo Bonfadini, Irene Cotroneo e Davide Morando.
Parole Alte
Protagonista dell’ultimo incontro di Parole Alte, alle 16 nella Piazza del Festival, è lo scrittore Massimo Maugeri. Molto più che un semplice vulcano: l’Etna è una presenza costante, riparo e pericolo al tempo stesso, quasi un membro di famiglia, semplicemente “la Montagna”. Ai suoi piedi, l’autore costruisce Il sangue della montagna (La nave di Teseo, 2021): “romanzo mondo” in cui si intersecano le storie di Marco, lavoratore di pietra vulcanica; di Paola, docente universitaria di letteratura con il sogno di un modello economico più umano; di don Vito, anziano intagliatore di pietra lavica che, con la sua scomparsa, metterà gli altri due in contatto tra loro. Mentre una nuova eruzione aumenta la propria intensità devastatrice, Marco e Paola rimangono schiacciati dal peso di problemi enormi, tra un passato doloroso e problemi familiari complessi. Sarà la Montagna a suggerire agli uomini e alle vicende la strada da prendere.
Evento speciale
Alle 21, si torna in sala al Teatro Vittoria con la pellicola Gli ultimi (Italia, 1963) di Vito Pandolfi. Il film è ambientato nelle campagne friulane degli anni Trenta e interpretato da contadini.