È la forma più comune di demenza degenerativa progressivamente invalidante, che comporta una graduale e irreversibile perdita delle funzioni cognitive ed insorge più frequentemente dopo i 65 anni di età. Si tratta dell’Alzheimer che, solo in Italia, colpisce circa 630 mila persone (corrispondenti a circa il 20% della popolazione ultrasessantenne) ed è la terza causa di morte tra gli over 65 in Europa occidentale a seguito di complicanze legate allo sviluppo della malattia e una delle principali cause di disabilità nella popolazione over 60 a livello mondiale. Come tutte le forme di demenza l’Alzheimer comporta un progressivo decadimento delle funzioni cognitive, a cominciare dalla memoria. La Giornata Mondiale Alzheimer, istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’Alzheimer’s Disease International (ADI), cade il 21 settembre in tutto il mondo. Per riunire professionisti del settore e familiari di persone coinvolte, è in programma giovedì 28 settembre alle ore 14.00, al Polo Santa Marta in via Cantarane 24, il convegno pubblico, a ingresso libero e gratuito, “Invecchiamento e Alzheimer: la sfida per un cambiamento culturale”, organizzato dal Comune di Verona, in collaborazione con le Associazioni di Volontariato cittadine che si occupano di sostenere i malati di Alzheimer e i loro familiari, l’Azienda Ulss 9 Scaligera e gli Enti del Terzo Settore che gestiscono le Case di Riposo e i Servizi di Assistenza Domiciliare. Quest’anno tra gli organizzatori è presente anche il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Verona. Partner dell’evento sono: Istituto Assistenza Anziani Verona, Fondazione Pia Opera Ciccarelli, Promozione Lavoro, Cooperativa Sociale Azalea, Fondazione O.A.S.I., CSA Cooperativa Servizi Assistenziali, Città di Verona Residenza per anziani Korian, Centro Servizi le Betulle.
«La Giornata Mondiale Alzheimer rappresenta un appuntamento di grande rilevanza – spiega l’assessora alle Politiche Sociali e Abitative Luisa Ceni -. Questa amministrazione vuole essere parte attiva di un convegno, che finalmente torna a svolgersi in presenza, lasciandosi alle spalle i congressi online. Il titolo “Invecchiamento e Alzheimer: la sfida per un cambiamento culturale” spiega bene che si tratta proprio di una sfida: è importante riflettere, è importante che le persone siano coinvolte e partecipino a questo momento. Il mio augurio è che intervengano non solo addetti ai lavori, ma chiunque, indistintamente, perché non sappiamo cosa può succedere a noi così come alle persone che abbiamo a fianco. Il beneficio della riflessione che scaturirà dal convegno è di tutti».
Dice Raffaele Grottola, direttore dei Servizi Socio Sanitari Aulss 9 Scaligera: «È un’iniziativa storica che ci permette di fare il punto della situazione ogni anno, su quello che il mondo dei servizi e del Terzo Settore fa in quest’area così delicata. Continua l’impegno dell’Aulss 9 Scaligera sul fronte sanitario e sociale al fianco del Comune di Verona e di tutti i Comuni dell’Aulss 9. Il Centro Decadimento Cognitivo e Demenze diretto dalla dottoressa Laura De Togni continua la sua attività strettamente sanitaria, ma con un occhio sociale: abbiamo potenziato il servizio con un assistente sociale che tiene i rapporti con le associazioni. In tutta la provincia, sono diventati trenta i Centri Sollievo, con cui monitoriamo l’andamento e pensiamo a innovazioni e sviluppi futuri».
“L’Università partecipa con grande interesse – le parole di Cristina Lonardi, del Dipartimento Scienze Umane Università degli Studi di Verona -. L’università partecipa come luogo in cui si formano i futuri assistenti sociali e i futuri educatori. Come Dipartimento vogliamo cogliere la sfida che questa malattia pone al sistema delle Politiche Sociali, del welfare e del lavoro di cura, che vede varie professionalità impegnate’’.