Sono iniziati i lavori per realizzare i 12.5 km dell’acquedotto che unirà il campo pozzi di Verona Est con quello di Belfiore, finanziati con oltre 23 milioni di euro dai fondi PNRR.
La nuova condotta, strategica per Acque Veronesi e per il futuro dell’approvvigionamento idrico del territorio veronese, unirà il sistema acquedotto della città a quello dell’est, implementando le interconnessioni dei sistemi locali, come previsto dal MO.S.A.V., il Modello Strutturale degli Acquedotti della Regione Veneto. L’intero lavoro sarà diviso in due tratti: il primo, con campo base a San Martino Buon Albergo, poserà la tubazione dal campo pozzi di Acque Veronesi di Verona Est fino alla località Busolo, nel Comune di Lavagno; il secondo, con campo base a Lavagno, realizzerà la condotta che arriva alla centrale Bova, nel Comune di Belfiore. Il materiale utilizzato sarà quasi interamente la ghisa, con diametri che varieranno dai 600 ai 1000 millimetri.
L’avvio dei due cantieri è avvenuto in aprile ed è la concretizzazione di un progetto inserito nel piano di Acque Veronesi già da tempo e che ora può essere realizzato con maggiore celerità. Le infrastrutture del sistema idrico, infatti, sono finanziate dai gestori con i soldi della bolletta. Per realizzare quindi opere di questa portata è solitamente necessario diluire l’investimento in tempi più lunghi. Nel caso della Belfiore – Verona Est, il costo complessivo di circa 34 milioni sarà coperto in parte (2.4 milioni) dal Ministero delle Infrastrutture e in parte dai fondi del PNRR (23.4 milioni). Per Acque Veronesi la testimonianza della credibilità che il gestore riesce ad avere e il coronamento di un lavoro di squadra e del continuo coordinamento con la Regione, il Governo, il Parlamento ed i sindaci del territorio. Acque Veronesi è stato infatti il primo gestore idrico del Veneto ad ottenere l’accesso ai fondi Pnnr e proprio l’adduttrice Belfiore-Verona est è stata riconosciuta come “Progetto Bandiera” a livello nazionale. Un ringraziamento particolare ai tecnici dell’azienda.
“È un’opera importante, programmata da tempo, che completa lo schema dell’acquedotto Veronese per la parte Est della nostra Provincia. Fungerà da asse portante per il collegamento ed il mutuo soccorso tra gli acquedotti della zona – ha commentato Bruno Fanton, presidente di Ato Veronese – Ringraziamo il Ministero delle infrastrutture ed ARERA per aver messo a disposizione un consistente contributo a fondo perduto, che copre circa i due terzi della spesa complessiva, e che diminuisce in modo significativo l’impatto di questa importante opera sulle tariffe dell’acqua potabile. Ringraziamo Acque Veronesi per lo sforzo che sta sostenendo per la progettazione e la realizzazione degli investimenti coperti da PNRR, attività resa ancora più complessa dalla necessità di completare i lavori entro il 2026”.