“A noi la gioia di custodire l’arte, a voi il piacere di assaporarne le emozioni”. È questo il motto che ha ispirato l’agire di Nicola Perusi, da quando, nel 2012, ha rilevato Cantina Mizzon, dal nonno Giuseppe Mizzon. Dopo 4 generazioni, Nicola coltiva la tradizione contadina iniziata nel secondo dopoguerra con vigorosa passione dal nonno Giuseppe Mizzon. Situata in un casale del 1917, la cantina interpreta il giusto connubio tra tecnologia e tradizione. I vigneti sono ubicati nel cuore della Valpolicella, e caratterizzati da diverse tipologie di terreno. I prodotti sono l’espressione delle denominazioni della Valpolicella: Valpolicella D.O.C., Valpolicella Classico Superiore D.O.C., Valpolicella Ripasso Classico Superiore D.O.C., Amarone della Valpolicella Classico D.O.C. e Recioto della Valpolicella “Vin del Sette”.
Il racconto della storia dell’azienda: quando è nata e per iniziativa di chi? Cantina Mizzon è nata nel 1919 dedicandosi alla coltivazione di ortaggi, all’allevamento e alla produzione di uva con la trasformazione di vino, da parte di mio Bisnonno Attilio. L’evoluzione principale si è compiuta a metà anni 60, quando mio nonno Giuseppe ha progressivamente ridotto, tra le attività aziendali, il peso della coltivazione di ortaggi e dell’allevamento, a favore della produzione di vino, principalmente del Recioto. Io ho rilevato l’azienda nel 2010 direttamente dal Nonno Giuseppe, iniziando a dedicarmici completamente.
Cosa è possibile trovare nei vini di Cantina Mizzon? I nostri vini mantengono lo stile tradizionale della Valpolicella. Mi riferisco, quindi, ai lunghi invecchiamenti in botte e ad un equilibrio apportato dalla maturità del vino.
Mi descriverebbe il vino maggiormente rappresentativo della vostra azienda? Il vino maggiormente rappresentativo è senza dubbio il Recioto della Valpolicella. Ne produciamo di vari tipi perché, a mio parere, rappresenta la più bella espressione della Valpolicella, sia dal punto di vista storico che da quello emozionale.
Quali sono gli elementi che vi contraddistinguono? Tra gli aspetti che caratterizzano Cantina Mizzon vi è certamente il biologico, siamo, infatti, certificati biologico dal 2020. Produciamo, inoltre, vini in Anfore di terracotta, dal 2016. Nello specifico, Amarone e Recioto, due vini molto diversi da ciò che siamo abituati a bere in Valpolicella, perché esprimono tutta la frutta e “balsamicità” della nostra uva Corvina Appassita.
Avete in mente progetti per il futuro? Cosa vi augurate? L’obiettivo, per il futuro, è crescere, non in termini di dimensione, ma di qualità. Sto cercando l’espressione piena del terreno dove sono situate le mie viti, la pura espressione delle nostre uve.
Se dovesse scegliere tre parole per descrivere la filosofia di Cantina Mizzon, quali sceglierebbe? Sicuramente, sceglierei: Ecosostenibilità, Tradizione, Terroir.
Siete presenti sui social? Che valore date a questo mezzo? Sì, siamo presenti su quasi tutti i social ma quelli che utilizziamo maggiormente sono Facebook ed Instagram. Si tratta di strumenti fondamentali per un aggiornamento quotidiano e per mantenere un rapporto con i nostri clienti. Sono i mezzi di comunicazione più diretti e semplici del momento. È importante, però, ricordarsi che sui Social il “cliente” è del social e non mio quindi vanno sviluppati anche metodi di comunicazione diretti come newsletter. Sono utili sistemi di contatto, ma, poi, il rapporto umano è sempre il tema fondamentale da sviluppare.
Stefania Tessari