Un veronese (forse) poco conosciuto Girolamo Fracastoro è stata una figura poliedrica che ha toccato diversi campi del sapere

A Verona tutti conoscono il nome di Girolamo Fracastoro, ma forse non tutti sanno esattamente chi era. Perché un prestigioso liceo scientifico del centro città è intitolato a quest’uomo? E chi non conosce la storia legata alla statua che sovrasta uno degli ingressi a Piazza dei Signori? Fracastoro era, in effetti, veronese, ma definire la sua professione non è facile. Nato nel 1478, morto nel 1553, Fracastoro è stato una figura poliedrica, toccando diversi campi del sapere. Fu, prima di tutto, un medico, e compose, tra le altre, una splendida opera in versi riguardo la sifilide, o morbo gallico, modellata sul De rerum natura di Lucrezio. Fu anche illustre astronomo, ed è questo il motivo per cui la statua in Piazza dei Signori regge un globo: la tradizione vuole che Fracastoro lascerà cadere il globo quando una persona perbene passerà sotto l’arco; il fatto che ancora Fracastoro tenga saldamente la sua sfera dovrebbe forse far riflettere. Ma Fracastoro si dedicò anche a tematiche filosofiche e di teoria letteraria. Per i veronesi potrebbe essere interessante, e forse anche motivo di orgoglio, leggere i tre dialoghi che compongono una serie intrecciata a livello narrativo e tematico: il Naugerius, il Turrius e il Fracastorius presentano la finzione narrativa ambientata a Incaffi, luogo prediletto da Fracastoro, evocato con affetto e dove l’autore si ritirerà prima di morire. Fracastoro fu, quindi, un veronese illustre, una vera autorità, in contatto con i più importanti filosofi dell’epoca. E il suo pensiero fatica, in effetti, a essere incasellato o, meglio, non lo permette. In ambito medico, Fracastoro sembra in effetti esorbitare dalla propria epoca, anticipando risultati successivi riguardo la definizione del contagio e la propria volontà di superare il ricorso a facoltà occulte della natura per spiegare la dinamica della malattia. In ambito più propriamente filosofico, poi, Fracastoro fa parte a sé riguardo la scienza dell’anima e la teoria della conoscenza, implementando concetti che non erano stati fino a quel momento teorizzati, come quello di subnozione per spiegare in che modo il dato sensibile viene trasferito a un livello superiore, immateriale, di considerazione. La fama di Fracastoro crebbe, al punto che egli divenne medico ufficiale del Concilio di Trento; e le sue opere suscitarono dibattiti, come è il caso delle teorie astronomiche contenute negli Homocentrica, discusse dal cardinale Gasparo Contarini. Fracastoro è, quindi, un veronese illustre, che ha fatto la storia grazie anche a riprese successive di sue idee: forse non famoso come Galilei, ma certamente ben più della semplice titolazione di un liceo.

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