Sono tante le immagini che ci ricorderanno questo 2020. Tra le più sorprendenti di questi ultimi mesi quelle che hanno visto la natura riappropriarsi di quegli spazi ormai diventati “umani”. Cervi e orsi che si muovono per i borghi, i delfini avvistati in prossimità dei litorali veneti, cigni e germani reali che passeggiano per le vie delle città: sono solo alcune delle “cartoline” regalateci dal lockdown e che dimostrano quanto lo stop forzato delle nostre attività sia stato di beneficio per la salute, altrettanto compromessa, di flora e fauna.
Sono alcune delle città più colpite dalla pandemia a raccontare con i loro ambienti de-urbanizzati una sorta di rinascimento, protagoniste del ciclo di digital installation “The Return of Nature”, create dall’artista tedesco Timo Helgert, founder e creative director di Vacades, Sul suo profilo Instagram si possono vedere brevi pillole video dove compaiono ad esempio la Galleria Vittorio Emanuele di Milano adagiata su un tappeto di fiori, il ponte di Brooklyn trasformato in una giungla, lo stadio di Wembley a Londra “invaso” dalle farfalle. Immagini evocative e potenti che non sono sfuggite all’occhio attento di Pasqua Vini, azienda vinicola veronese che, in 95 anni di attività, ha saputo esaltare al massimo il concetto di valorizzazione: da una parte, quella di un terroir come la Valpolicella, attraverso una gamma di vini iconici che ne raccontano l’eccellenza; dall’altra, sostenendo l’opera e l’iniziativa delle giovani talenti, sia attraverso progetti come #talentnevertastedbetter che coinvolge nei propri progetti figure creative provenienti da tutti gli ambiti. Spiega Riccardo Pasqua, amministratore delegato di Pasqua Vini: “Per questo sosteniamo l’espressione della loro creatività e del loro talento in tutte le sue manifestazioni. È successo così anche con Timo Helgert: il suo The Return of Nature è un progetto così innovativo e portatore di valore – come quelli che sviluppiamo in Pasqua Vini – che coinvolgerlo ci è sembrato naturale. Progettare anche nella fase di lockdown ci ha tenuti con lo sguardo rivolto al futuro”.