Un trattamento della psoriasi promette di liberare i malati Disponibile un prodotto bio che si somministra ogni 3 mesi

Estate stagione difficile per le persone con psoriasi. Molti pazienti provano disagio e vergogna ad esporsi e tendono a nascondere le macchie della psoriasi sotto i vestiti anche in spiaggia o rinunciano alla vita all’aria aperta proprio nella bella stagione.
“La psoriasi è una malattia complessa che se non viene adeguatamente trattata può incidere sia sulla salute generale che sulla qualità della vita, con un vissuto particolarmente difficile con l’arrivo dell’estate – dichiara Giampiero Girolomoni, Direttore del reparto di Dermatologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona – In Italia si stima che la psoriasi abbia una prevalenza del 2.9%, quindi in Veneto colpisce circa 140.000 persone di cui almeno il 20-25% in una forma moderata-grave con un impatto sulla vita personale superiore ad altre malattie croniche”.
L’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha recentemente approvato la rimborsabilità in Italia di un nuovo trattamento della psoriasi a placche da moderata a grave nei pazienti adulti candidati alla terapia sistemica. Una nuova terapia biologica mirata al bersaglio che promette di liberare i malati dalle placche psoriasiche attraverso due sole iniezioni sottocutanee ogni 3 mesi. Il principio attivo si chiama risankizumab di AbbVie ed è già disponibile nella nostra regione. “Oggi abbiamo una nuova opzione terapeutica che può aiutare a raggiungere e mantenere una remissione delle placche psoriasiche in un’elevata percentuale di pazienti – prosegue Girolomoni – Il beneficio principale di risankizumab è il livello di “pulizia della pelle” superiore rispetto agli attuali standard di cura. Più dell’80% dei pazienti ottiene una pelle quasi o completamente pulita già dopo le prime somministrazioni e i risultati si mantengono nel tempo con un profilo di sicurezza molto elevato”.
Una diagnosi precoce e terapie moderne significano un efficace controllo della psoriasi nella quasi totalità dei casi e una riduzione dell’impatto sulla sfera emotiva e sociale.
“I pazienti con psoriasi moderata-grave dovrebbero essere gestiti da dermatologi esperti – dichiara Paolo Gisondi, Professore Associato Università di Verona, Sezione di Dermatologia e Venereologia Dipartimento di Medicina – preferibilmente presso centri di riferimento universitari ed ospedalieri per la psoriasi, come l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, che garantiscono competenze e continuità assistenziale e che rappresentano gli unici centri dermatologici autorizzati alla prescrizione di terapie avanzate e mirate per la psoriasi inclusi i farmaci biologici. Grazie ai nuovi progressi della ricerca scientifica, oggi le persone con psoriasi possono rivolgersi al nostro centro per chiedere di individuare il percorso di cura più idoneo e vivere liberi dalla malattia”.