Un progetto ideato durante il lockdown e che ora è pronto per presentarsi alla città. E’ il tour virtuale a 360 gradi dell’Arena, di palazzo Barbieri, della Gran Guardia e di Castelvecchio, realizzato per immortalarne le bellezze più note ma anche gli angoli meno conosciuti.
E per renderli visibili a tutti, in ogni parte del mondo, su qualsiasi dispositivo, per una città sempre più smart che punta a diventare simbolo della comunicazione globale.
I video, realizzati con strumenti tecnologici all’avanguardia, da oggi sono disponibili sul sito dedicato www.tourverona.com, ma andranno anche ad arricchire il materiale già a disposizione del Comune e dei settori competenti.
Il materiale, infatti, prodotto in pochi mesi dall’associazione Museo della Radio a Verona in collaborazione con lo studio creativo Antracite, è messo a disposizione gratuitamente dei siti istituzionali del Comune, tra cui i Musei, gli uffici della Cultura, del Turismo e della Film Commission.
Il prodotto finale del progetto, a costo zero per il Comune e ideato durante il lockdown, è stato presentato oggi all’interno dell’Arena. Al centro dell’anfiteatro vuoto è stata posizionata l’antenna di Guglielmo Marconi, il punto di partenza per arrivare alla comunicazione tecnologica dei giorni nostri. L’oggetto simbolo, gelosamente custodito dal Museo della Radio, sarà a breve ospitato a Venezia nella sede della Regione, come ulteriore riconoscimento.
In Arena erano presenti gli assessori alle Manifestazioni Filippo Rando e al Commercio Nicolò Zavarise, il presidente dell’associazione Museo della Radio Verona Francesco Chiantera con i collaboratori di Antracite Vanni Sartori e Damiano Ruzzarin e il presidente di Rete 2000 Web Michele di Biase. In collegamento telefonico da Venezia, c’era anche il consigliere regionale Filippo Rigo.
“Già autrice di un bellissimo virtual tour su Porta Vescovo, l’associazione si è offerta di realizzarne altri per far conoscere in modo più approfondito alcuni siti e palazzi cittadini – ha detto Zavarise -. Un’occasione che il Comune non poteva perdere, per la qualità delle immagini e per l’utilizzo a cui sono destinate”.
“Un’ulteriore dimostrazione di come il gioco di squadra permette di raggiungere risultati ambiziosi e in tempi brevi – ha aggiunto Rando-. Questo progetto, inoltre, è partito durante il lockdown, un esempio per i giovani veronesi più creativi.
“Siamo davvero orgogliosi di quanto realizzato e contenti di poter dare un contributo alla città, soprattutto in questo particolare momento storico” ha detto Chiantera.