Strappare un sorriso a chi li incontra per strada. Ecco lo scopo con cui i sassi decorati sono nati e vengono avvistati in diverse città del mondo. Stiamo parlando della fortunata iniziativa della svizzera Heidi Aellig, artista autodidatta, che a settembre 2019 sentiva l’esigenza di circondarsi e circondare “di bello”, in una situazione di emergenza sanitaria generale. «L’iniziativa è senza scopo di lucro, non vendiamo i nostri sassi e non facciamo raccolte fondi. Disegniamo o scriviamo frasi carine su di essi, poi facciamo una foto per farla vedere alla comunità su Facebook (Un sasso per un sorriso – ORIGINALE). Lasciamo i sassi in giro per le città in posti ben visibili, per esempio su una panchina, sui muretti e nei parchi, per regalare un sorriso a chi li trova», spiega Aellig, che insieme all’illustratrice Giulia d’Agostini ha anche scritto un libro in materia, ‘Un sasso per un sorriso’. Abbiamo intervistato un membro attivo della community, Solveig Berbig, per approfondire il progetto.
L’iniziativa è nata nel 2019 nel periodo pandemia. Ma perché proprio l’idea di sassi colorati?
La scelta è dovuta al concetto di utilizzare un elemento naturale che si trova con molta facilità. Al momento siamo più di 180mila iscritti in tutta Italia.
Come si può partecipare?
I sassi non devono essere raccolti al mare o nei fiumi, ma solo per strade e campi. Si possono poi decorare con colori acrilici e ricoprire con una vernice acrilica in spray o liquida. I soggetti devono essere non violenti e dietro va sempre indicato il riferimento alla pagina Facebook, in modo che chi li raccoglie / dipinge possa postare la foto sul gruppo. Si possono anche dare indicazioni sul luogo in cui si vogliono lasciare i sassi dipinti (sulle panchine, davanti ai negozi, su muretti, nei parchi…) L’esercito di artisti di tutta Italia cresce ogni giorno più, perché è un gioco adatto a tutti, bambini, anziani, ragazzi e genitori, nessuno escluso!
Quanti sassi ha dipinto personalmente?
La mia pagina Instagram conta 269 sassi ma ne ho decorati almeno il doppio; ho imparato a dipingere proprio attraverso questa iniziativa!
È mai tornata a vedere se il sasso che aveva lasciato ci fosse ancora, per curiosità?
Mi è capitato di tornare e di posizionarlo in una zona più visibile. È un peccato che tante persone li portino via senza raggiungere la community su Facebook: è sempre una bella soddisfazione sapere di aver fatto sorridere qualcuno.
Quali sono le città e i paesi in cui i sassi dipinti sono stati lasciati, ad oggi?
Svezia, Spagna, paesi dell’est… So che una mia creazione è stata raccolta a Lazise e lasciata in Germania da un turista, che ha pubblicato la foto del sasso sulla piazza davanti al campanile di Ulma, per puro caso la mia città natale.
Beatrice Castioni