«Marmomac rappresenta una splendida occasione per raccontare ancora una volta la bellezza che, grazie alla maestria e all’impegno delle nostre imprese, può sprigionarsi dalla pietra: eccellenza che raggiunge ogni parte del mondo». Così, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nel messaggio inviato oggi in apertura della 57ª edizione di Marmomac, la manifestazione internazionale di riferimento per la filiera della pietra naturale, in programma alla Fiera di Verona fino al al 29 settembre.
Il salone di Veronafiere si apre nel segno di un’internazionalità record, che altre poche rassegne business possono vantare. A Marmomac 2023, infatti, su 1.507 aziende espositrici presenti, il 68,5% proviene dall’estero, da 54 nazioni, mentre gli oltre 50mila operatori professionali attesi, si sono accreditati da più di 140 paesi. Un risultato frutto degli investimenti di Veronafiere, insieme a ITA-Italian Trade Agency e Confindustria Marmomacchine, sul fronte delle iniziative per favorire l’incoming di top buyer, architetti e designer stranieri da paesi target quali Stati Uniti, Canada, Brasile, Argentina, Cile, Colombia, Messico, Paraguay, Perù, Uruguay, India, Cina, Regno Unito, Francia, Belgio, Danimarca, Svezia, Kenya, Mozambico Malesia e Myanmar.
In fiera, per quattro giornate, è rappresentato ogni segmento commerciale dell’industria litica: blocchi e pietra grezza, tecnologie e attrezzature per l’estrazione e la lavorazione dei materiali, utensili, prodotti chimici e servizi.
«La pietra naturale qui a Marmomac è sotto ogni aspetto campione d’internazionalità – ha detto il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo –. E questa è un’ottima notizia per un settore che, in Italia, esporta il 70% della produzione e rappresenta lo stato dell’arte sia a livello di prodotti finiti che di tecnologie per la lavorazione, in grado di unire la tradizione con l’innovazione, grazie a imprenditori con una lunga storia aziendale alle spalle, che investono nella ricerca e nello sviluppo, lavorano a fianco di designer e architetti visionari».
Bricolo ricorda la visita di Napolitano
Al posto del tradizionale taglio del nastro il presidente della Fiera ha tenuto un breve discorso
La filiera tecno-marmifera italiana, secondo i dati del centro studi di Confindustria Marmomacchine, conta più di 3.200 aziende e 34.000 addetti, un fatturato di 4,5 miliardi di euro, un valore delle esportazioni di 3,2 miliardi di euro, con un saldo commerciale annuo attivo di quasi 2,8 miliardi. Numeri che confermano il comparto tra le eccellenze dell’industria del Paese del quale Marmomac è un brand-bandiera in cui il sistema-marmo italiano può riconoscersi e presentarsi unito sui mercati. E a sostegno del settore è arrivato anche l’impegno del Governo: «Con il DDL Made in Italy che sta ultimando il suo iter parlamentare – ha fatto sapere il ministro Urso –, abbiamo già previsto numerose misure per presidiare le nostre produzioni sia attraverso il rafforzamento delle competenze, sia attraverso strumenti di accompagnamento e tutela sui mercati internazionali». Questa mattina, nel rispetto del lutto nazionale per la scomparsa del presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, in luogo della tradizionale cerimonia con taglio del nastro, si è tenuto un breve momento di apertura in cui il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, ha ricordato la visita dell’ex Capo dello Stato a Veronafiere nel 2010, in occasione della 44ª edizione di Vinitaly. Hanno preso parte all’evento, il sindaco di Verona, Damiano Tommasi, il presidente della Provincia di Verona, Flavio Massimo Pasini, il presidente di ITA-Italian Trade Agency, Matteo Zoppas, il presidente di Confindustria Marmomacchine, Federico Fraccaroli, il presidente onorario di Confindustria Marmomacchine, Flavio Marabelli, il senatore e vicepresidente di Veronafiere, Matteo Gelmetti, l’europarlamentare Paolo Borchia e l’amministratore delegato di Veronafiere, Maurizio Danese.