Niente succede mai per caso. Forse neppure questo Verona che sogna l’Europa, lo fa proprio ora, proprio adesso. Adesso che il suo “papà”, uno che di nome fa Osvaldo Bagnoli, festeggia (lo farà domani) gli 85 anni.
Se c’è un regalo che “papà” Osvaldo vorrebbe, c’è da scommettere, sarebbe proprio l’Europa.
Quell’Europa che l’Hellas non vede dall’87, c’era proprio Bagnoli, nella notte di Brema, tra rimpianti e beffe del destino. Sembrava un arrivederci, ma per lunghi anni è parso più un addio. “Figurarsi, chissà quando torneremo nelle Coppe”. E giù a ricordare Salonicco e Utrecht, Stettino e Graz e via discorrendo. Per finire, quasi sempre, a ricordare la beffa delle beffe, Juve-Verona a porte chiuse. E poi, Brema, appunto. Il capolinea di un sogno che, ora, piano piano, in silenzio, è già ricominciato.
Non è un caso, appunto, che ricominci ora, quando l’Hellas e il suo popolo, vorrebbero festeggiare come merita, il traguardo di “papà” Osvaldo. 85 anni e non sentirli. Tornare in Europa vorrebbe dire “toglierne” un bel po’. Farlo tornare un po’ più giovane. Regalargli quei brividi che ancora la Verona del balon non ha dimenticato. E non dmenticherà mai.