Entriamo in Settima Circoscrizione, nell’est veronese, proseguendo nel nostro viaggio alla scoperta dei problemi, delle criticità e delle possibili risorse dei nostri quartieri cittadini. Una mappa predisposta dalle schede contenute nel piano di assetto del territorio che il Comune ha elaborato per decidere le strategie di intervento al fine di migliorare una qualità della vita che in tutte le zone della città sta da tempo scivolando verso il basso per una serie di vari fattori. Arriviamo così a San Michele zona storica e Borgo Fondo Frugose. San Michele è un quartiere storico, “un quartiere congelato”. La parte storica, si legge nel documento del Pat, “ha caratteristiche interessanti ma risulta congelata sia dal punto di vista di patrimonio edilizio (molte zone dovrebbero essere rivalutate) sia residenziale, oltre al degrado delle zone dismesse. Non è mai iniziato un processo di riqualificazione edilizia completo”. Anche in questa zona della città dunque si respira quell’aria di abbandono che è comune a molti altri quartieri, sia a sud che a ovest di Verona. Congelamento anche nella popolazione: ci sono molti anziani, residenti nel quartiere da molto tempo. “Il degrado e l’abbandono portano ad una sorta di circolo negativo”, osserva il Comune “in quanto le case hanno un prezzo più basso che quindi attirano persone in condizione di disagio e facilmente ulteriore degrado”. Borgo Frugose “è più recente, ma è un quartiere dormitorio”: è una zona residenziale “diversa” dallo storico San Michele. E’ una zona di recenti costruzioni abitative ma non sono stati realizzati i servizi per cui mancano negozi, scuole, commercio e così via. “La residenzialità è caratterizzata dal personale del carcere, forze dell’ordine e persone che lavorano nella zona militare. Spesso le persone che vi abitano sono di passaggio, vengono spostate per motivi di lavoro e quindi sono poco legate al territorio”. Inoltre vi è anche un altro fenomeno: “la presenza di molti appartamenti anche di nuova costruzione non abitati, quindi molti vuoti abitativi”. E’ di fatto, questa, una zona piena di vuoti: vuoti abitativi, vuoti produttivi, vuoti urbanistici. Qui troviamo enormi aree dismesse come l’ex Tiberghien, area per la quale si sono visti molti progetti ma nessun intervento e il degrado continua. Così come “la zona Telecom e la zona Mondadori sono i vuoti produttivi non riqualificati più importanti che caratterizzano il quartiere”. Altra caratteristica della circoscrizione è la barriera di Via Unità d’Italia con il relativo traffico. Come già lamentato da chi vive in Borgo Venezia, passare a sud di via Unità d’Italia è impossibile se non utilizzando l’auto e così il Parco dell’Adige resta un miraggio. Chi abita qui? A San Michele, rileva l’analisi del Comune, “vive una popolazione più anziana, vivono anche molti immigrati, poco integrati nella vita di quartiere. C’è un forte disagio sociale ed economico, legato anche ai motivi abitativi descritti prima, con case a basso prezzo ma non riqualificate. Borgo Frugose ha una popolazione più giovane, e forte presenza di abitanti, ma poco stabili per il lavoro che fanno. Mobilità. Il 70% degli spostamenti è con mezzi privati – via Unità d’Italia rimane molto trafficata, nonostante ci sia il divieto al transito dei mezzi pesanti, questo non viene rispettato.
Fondo Frugose è un bel… dormitorio. E’ una zona di recenti costruzioni ma non sono stati realizzati i servizi. Mancano i negozi
Due problemi infrastrutturali di uso improprio: visto il traffico di via Unità d’Italia, sempre più persone usufruiscono dell’arteria viaria in uscita da via Mattarana che viene utilizzata come alternativa, ma non è stata pensata per così tante persone. Il secondo è l’accesso a Fondo Frugose (zona Rossetto) molto complesso, anche qui non c’è struttura che regge il numero di macchine che passano. L’apertura del grande supermercato ha provocato un forte aumento del traffico mentre le strade sono rimaste quelle di una volta, strette e tortuose. Frugose è inoltre poco servito anche dai mezzi pubblici. Risorse e criticità. A San Michele i negozi di prossimità sono presenti, ma sono verso la fine della loro storia, iniziano a chiudere. Ci sono anche servizi come le scuole o poste e la banca. L’aspetto aggregativo è molto legato alle parrocchie (Don Carlo Steeb). Sono luoghi di aggregazione anche il teatro, la circoscrizione. Le piste ciclabili sono poche e da riqualificare e collegare tra loro. A Frugose non ci sono mai stati servizi e non ci sono progettualità per inserirli (mancano la scuola elementare e i negozi). La maggior parte di servizi convergono su San Michele, quindi e può essere complicato raggiungerli. Ci sono alcuni parchi (come vicino a Rossetto). Bisogni. E’ necessaria la riqualificazione delle aree residenziali, soprattutto di quelle storiche. Per quanto riguarda le aree industriali dismesse ci sono vari progetti, ma bisogna spingere affinché partano. Il vuoto/dismesso riguarda anche le case nuove che sono state costruite negli scorsi anni ma che sono rimaste invendute ed abbandonate. Questo aumenta il senso di abbandono e degrado, spesso sono abitate in maniera abusiva. Attraverso il PEEP sono stati edificati molti condomini alti, ma non sono attrattivi, perciò sono per lo più vuoti. Il bisogno del quartiere è di disincentivare la creazione di nuovi supermercati, quelli che hanno creato e aumentato il traffico con enormi problemi. Richieste. Pannelli anti-rumore nei limiti della tangenziale est, da San Michele fino a Montorio. Una mobilità ciclo-pedonale di quartiere per sviluppare negozi di quartiere. Sogni per il futuro. Ultimo quartiere di Verona, necessita di definire una frontiera naturalistica sfruttando la zona della Mattaranetta. va fatto un ragionamento complessivo sulla accessibilità e fruibilità ciclopedonale delle aree verdi e il collegamento/la connessione con la città. Incentivare negozi di prossimità, potenziare servizi in zona Frugose, servirebbe una sala civica di comunità. Il progetto. Può nascere “una Cintura verde est Verona: ci sono dei punti di interesse che comprendono aree verdi e dei Forti storici, che potrebbero essere rivalorizzati per creare una cintura verde di chiusura dalla parte Est (East green belt Verona). Servirebbe a delimitare la città e a connettere le zone agricole e naturalistiche presenti con i quartieri, attraverso una ciclabile (Borgo Frugose, Cercola, basse di San Michele, Molini e Bosco Buri, Giarol Grande, Lazzaretto, Santa Caterina, Boschetto, Basso Acquar)” si legge nel Pat. Ma basterebbe anche la metà di tutto questo per cominciare a dare un segnale e migliorare la vivibilità di una zona storica molto abitata e che avrebbe tanto verde a disposizione e invece non viene sfruttato per la popolazione.
MB (tredicesima puntata)