Presentata oggi in sala arazzi la 19esima edizione de “Un pallone come il mondo”, campionato mondiale di Calcio con cittadini provenienti dai cinque continenti. Un ritrovo di diverse nazionalità che avrà luogo domenica 23 giugno presso il CUS di Verona con un unico files rouge: creare aggregazione culturale attraverso lo sport.
Tra gli ospiti, l’Assessore alle Pari Opportunità Jacopo Buffolo, Roberto Nicolis di A.S.D La Grande Sfida Onlus insieme al collega Antonio Filippo. Mentre per la comunità romena ha presenziato Iacob Sergiu, per la comunità marocchina Amos Bendra, Tommaso Rinaldi per la comunità italiana. Presente anche un esponente della comunità del Guinea Conacry.
Torna “Un pallone come il mondo”
Il comune esprime la vicinanza all’evento “Un pallone come il mondo” attraverso l’Assessore Buffolo il quale sostiene che “questa manifestazione attraverso lo sport costruisce una visione dell’oltre e crea integrazione e aggregazione, valori questi a cui l’amministrazione tiene particolarmente”.
“In questi 19 anni di evento – continua Nicolis – abbiamo consolidato amicizie tra
religioni e culture diverse. Questa domenica verrà a trovarci, oltre al Sindaco Tommasi,
anche il Console del Marocco e tengo a sottolineare questo particolare per farvi capire la
portata interculturale dell’evento. Un ringraziamento al Comune per la collaborazione e anche alla 2^ circoscrizione”.
“Questo torneo – prosegue Filippi – è un incontro attraverso lo sport ed è anche un momento conviviale, dal momento che al termine dell’evento tutti mangeranno i cibi tipici delle diverse nazioni insieme”.
Le testimonianze
Ma dando voce alle testimonianze, Iacob Sergiù rappresentante per la Romania – confessa alla stampa che “Verona è una città cosmopolita e questo evento è un momento che ci consente di far vedere a tutti che la nostra città è altro, oltre a quanto emerge dalle notizie di cronaca in cui ci dipingono come dei delinquenti”.
Amid Bendra, per la comunità del Marocco, afferma: “Siamo molto integrati e non vediamo l’ora di poter mostrare a tutti di cosa siamo capaci in termini di ospitalità. Un Grazie all’assessore per la disponibilità e a Roberto per la organizzazione”.
Conclude le testimonianze Rinaldi invitando a riflettere sul concetto di “multicultura che deve diventare nel tempo una interculturale”.