Un milione di euro per migliorare, ampliare ed incrementare la raccolta differenziata in tutta la città di Verona, cercandola di renderla sempre più innovativa ed efficiente. A tanto ammonta l’importante contributo ottenuto da Amia, in coordinamento con il Consiglio di Bacino Verona Città, relativo al progetto di ampliamento in tutti i quartieri cittadini del sistema di raccolta dei rifiuti urbani tramite gli innovativi cassonetti ad accesso controllato.
Il Cda di Amia presieduto da Bruno Tacchella, composto dai consiglieri Marco Burato, Daniela Allegrini, Chiara Galli e Roberto Bertolo, si congeda dopo circa 5 anni dal suo insediamento, ottenendo un importante risultato economico. Nello stesso giorno in cui l’Assemblea dei Soci (Agsm-Aim) ha deliberato il fine mandato del Cda, nominando contestualmente un nuovo Amministratore delegato (Daniele Guarda, di cui abbiamo dato notizia ieri ndr) alla guida della società di via Avesani, arriva un importante riconoscimento per la città di Verona.
Circa un anno fa era partito dagli uffici di Amia il complesso iter per la presentazione al Ministero dell’Ambiente della richiesta del finanziamento dall’Unione Europea, tramite i fondi PNNR, per l’acquisto di queste strutture innovative che utilizzano una nuova metodologia di raccolta, detta ad accesso controllato, che prevede una produzione di rifiuto secco pari a circa 34.002 tonnellate nel 2026, che risulta essere in linea con i dati previsionali di “buona performance” del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali della Regione Veneto nel periodo 2020-2030.
L’importante e ambizioso obiettivo del progetto è quello di superare nei prossimi anni il 76% della raccolta differenziata in tutto il territorio cittadino. L’investimento complessivo necessario per l’implementazione del nuovo sistema di raccolta dei rifiuti della città di Verona, che comprende anche l’acquisto di cassonetti smart e mezzi e attrezzature necessari per la nuova tipologia di raccolta, ammonta a circa 19 milioni di euro. La realizzazione dell’investimento interesserà il periodo 2023-2026. Il nuovo sistema renderà possibile in un prossimo futuro anche la tariffazione puntuale, in grado di conteggiare una tariffa commisurata all’effettiva produzione domestica di rifiuti.
La nuova metodologia di raccolta, pur tra qualche criticità, malfunzionamento e disservizio operativo e gestionale avvenuto in questi 3 anni nei quartieri interessati (San Michele Extra, Madonna di Campagna e Borgo Trieste), ha già portato e porterà nei prossimi anni concreti benefici per la collettività, per l’ambiente e per la pulizia ed il decoro della città. Uno di questi è l’indice relativo al tasso di raccolta differenziata registrato. In Sesta e Settima Circoscrizione la raccolta differenziata è passata infatti da una media del 40% registrata nel 2019 (prima del posizionamento dei nuovi cassonetti) ad una media del 68%. Un altro aspetto positivo ha infine riguardato la “personalizzazione” del servizio, utilizzabile esclusivamente dagli utenti della zona, eliminando così il grave e annoso problema del conferimento di rifiuti da utenti residenti fuori Verona.
Oltre a questo importante risultato legato al PNNR, il Cda uscente ha voluto ricordare anche alcuni importanti obiettivi raggiunti nel corso del mandato. Dalla nuova isola ecologica di via Avesani, alla trasformazione in house della società, all’ultimo Bilancio 2022 approvato con un utile di 478 mila euro, alla drammatica sfida di oltre 2 milioni di euro di passivo ereditati e totalmente ripianati, al nuovo parco mezzi.
“All’inizio del nostro mandato abbiamo trovato un’azienda sul baratro del fallimento, oltre a carenza impiantistica ed un’obsoleta macchina operativa. Ciò nonostante, siamo riusciti a garantire, pur tra qualche criticità e disservizio, continuità e qualità dei servizi, tutelando ed incrementando la propria forza-lavoro e mettendo in campo una serie di azioni per il decoro, il verde e la pulizia di Verona – hanno sottolineato Tacchella ed i membri del Cda – L’aggiudicazione dei contributi PNRR rappresenta un riconoscimento del nostro impegno nel campo della transizione ecologica, soprattutto in un periodo di estrema difficoltà ed incertezza legato a questa tipologia di fondi su scala nazionale. I dati, assolutamente incoraggianti, ci indicano come la strada intrapresa sia quella giusta e confermano la lungimiranza dell’iniziativa dei cassonetti smart e del buon operato di questi anni. Il buono stato di salute e la solidità di AMIA rappresentano sicuramente un presupposto fondamentale per la nascita della nuova società dei rifiuti comunale e consentono di guardare con ottimismo e fiducia alla nascita della nuova struttura societaria. Un processo sempre ribadito con fermezza e convinzione dal nostro Consiglio di Amministrazione – prosegue il presidente Tacchella – convinti dell’assoluta necessità di procedere con questa tipologia di affidamento, per un servizio di rifiuti sempre più capillare e produttivo, senza contare che, senza tale trasformazione, il futuro della società sarebbe stato contrassegnato da percorsi amministrativi incerti o poco chiari, come il project financing o problematiche gare che avrebbero messo a repentaglio l’intera esistenza di AMIA e la sicurezza del posto di lavoro di centinaia di lavoratori. Sono ancora tante le criticità ed i problemi da affrontare e risolvere per arrivare ad un ottimale servizio, ma, grazie ai futuri investimenti (nel business plan della nuova società ne sono previsti 60 milioni di euro), assisteremo sicuramente nei prossimi a anni notevoli e sensibili migliorie. Siamo soddisfatti di consegnare ai futuri vertici un assetto economico-finanziario in ordine, che fa ben sperare per la continuità aziendale”.