Un invito a cena e un piano diabolico “The Menu’’, disponibile su Disney+, è un thriller che mostra la decadenza della società

The Menu (Disney+)

Una giovane coppia riceve un invito per una cena in un esclusivo ristorante collocato su un’isola remota. Per l’occasione uno chef stellato ha preparato un sontuoso menu degustazione che nasconde però alcune sorprese a dir poco sconvolgenti.
Thriller sui generis diretto dal regista britannico Mark Mloyd, The Menu è il racconto della decadenza di una società costantemente impegnata nell’esaltazione dell’immagine al punto da essere incapace di vivere emozioni ed esperienze nella loro dimensione reale: se la satira sull’alta cucina è il focus attorno al quale si snoda l’intera trama, nella dinamica della vicenda essa rappresenta nei fatti soltanto un espediente per mettere a sistema una critica assoluta allo stile di vita vuoto e crudele di ambigui personaggini ricchissimi, ingombranti e che vivono la loro agiatezza sempre a scapito di una classe medio-bassa incredibilmente più lucida rispetto alla comprensione della realtà quotidiana. In tal senso si deve intendere la contrapposizione tra la lungimirante protagonista Margot interpretata da Anya Taylor Joy e il resto dei commensali, piccole figurine macchiettistiche e ottuse che non possono sfuggire al diabolico piano architettato dallo chef, un sempre enigmatico Ralph Fiennes qui interprete di un uomo incattivito dal proprio passato e completamente disilluso nei confronti dell’umanità che si trova davanti.

The Killer (Netflix)

Dopo un clamoroso passo falso con un cliente importante, un sicario viene risucchiato in un vortice di violenza e vendetta, dal quale dovrà tentare di riemergere preservando la vita di coloro che gli stanno più cari.
Dopo il criptico e originale ritratto dello sceneggiatore Herman J. Mankiewicz realizzato con Mank, film uscito nel 2020 per lo più su piattaforma, David Fincher torna nel mondo dello streaming e approda da domani su Netflix con il suo The Killer, opera thriller pulitissima e lineare interpretata dal sempre magnetico Michael Fassbender. L’attore americano riveste qui i panni di un killer meticoloso e paranoico, alle prese con un lavoro apparentemente semplice che finirà invece per rovinare il suo controllatissimo equilibrio tra lavoro e vita personale. I toni e l’atmosfera del film di Fincher continuano sull’onda lunga del bellissimo Mindhunter (serie tv, anch’essa su Netflix) e vanno ad approfondire la psicologia del sicario, macchina di morte a pagamento capace di bloccare e annullare qualsiasi emozione pur di portare al termine una missione; proprio dalla rottura di quest’ossessiva routine parte invece l’avventura di questo killer, che nel riconoscere il suo errore si scoprirà imperfetto, umano e passibile di crepe, fobie e desideri, dando il via a un’escalation di violenza che sa tanto di revenge movie. Non è un Fincher ai suoi massimi livelli, ma le scarnissime ed efficaci battute del protagonista, un’esecuzione perfetta e una messa in scena decisamente appagante sul piano estetico fanno il piacere dello spettatore che non può che rimanere soddisfatto della visione.
Maria Letizia Cilea