“Un grave episodio. Servono interventi”

Protestano i sindacati, l’episodio non è passato inosservato. “L’ autista Atv di turno si è ritrovato con ben 37 persone a bordo quando il limite tassativo fissato dalla stessa Atv in ottemperanza alle indicazioni di legge (Dpcm del 26 aprile) è di sole nove persone”, osserva Fasoli (Filt Cgil)

Il conducente si è dunque preparato a sospendere la corsa e, come da protocollo, ha segnalato la situazione all’azienda e poi alla Questura di Verona da cui ha ricevuto l’invito a rimanere fermo sul posto in attesa di verifiche.

Pressato dagli ordini aziendali il conducente ha dovuto portare a termine la corsa imbarcando fino a 48 passeggeri, 35 dei quali sono scesi all’Ospedale Maggiore”.

Fasoli prosegue: “Si tratta di una situazione grave e, purtroppo non episodica, che come Sindacato denunciamo con forza: sono molti i mezzi di Atv sui quali non vengono rispettate le norme di sicurezza, ed è gravissimo che Atv non prenda alcun provvedimento per tutelare la salute dei lavoratori e dell’utenza. Sulla questione della sicurezza a bordo dei mezzi pubblici esiste un inaccettabile scaricabarile tra Azienda ed Ente di Governo, formato quest’ultimo da Comune di Verona, Provincia di Verona e Comune di Legnago.

La realtà è che la configurazione attuale della linee non basta a soddisfare l’ingente domanda di trasporto pubblico: nel caso specifico del collegamento con l’Ospedale Maggiore, la tratta è è servita da una solo linea a bassa frequenza quando in condizioni ordinarie sono previste tre linee ad alta frequenza.

Condanniamo l’irresponsabilità dimostrata da Atv ma anche delle istituzioni locali, che premono per la riapertura delle attività economiche in costanza di crisi sanitaria senza mettere i lavoratori e i cittadini nelle condizioni di muoversi in sicurezza. Chiediamo all’ente di governo, quindi a Comune e Provincia, di ripristinare immediatamente il servizio ordinario non scolastico per favorire la mobilità cittadina in tutta sicurezza” conclude Fasoli.