I Musei Civici di Verona presentano la prima edizione di Arte in gioco un percorso tematico cittadino che coinvolgerà, dal 12 al 15 settembre 2024, le sedi e le collezioni dei Musei Civici, e di altre istituzioni culturali veronesi.
Un ricco palinsesto incentrato sul tema del gioco, da percorsi espositivi ad attività ludiche, dalle visite guidate ai laboratori per bambini. Il format dedicherà particolare attenzione al rapporto tra l’arte antica e l’arte contemporanea, anche con il contributo di artisti in dialogo con le collezioni esposte nelle sedi del sistema museale integrato e dei musei e luoghi della cultura che aderiscono dell’iniziativa. Tra i partner istituzionali anche l’ICPI Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura.
Arte in giocoè un format espositivo collegato a Tocatì – Festival Internazionale dei Giochi in Strada, che nel 2022 è stato riconosciuto come Buona Pratica di Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale UNESCO.
Per inaugurare Arte in gioco, il Museo di Castelvecchio ospita in anteprima, fino al 29 settembre 2024, Il Giocoliere di Antonio Donghi, un’opera del 1936 di UniCredit Art Collection, scelta come opera ambasciatrice dell’iniziativa per la sua rilevanza simbolica in rapporto al tema dell’homo ludens e per il suo sottile richiamo al valore sempre attuale dell’arte del passato.
“Il palinsesto espositivo Arte in Gioco – spiega l’assessora alla Cultura e Turismo Marta Ugolini – rappresenta una pregevole iniziativa volta a coniugare il patrimonio immateriale dei giochi tradizionali, di cui il programma Tocatì costituisce una buona pratica di salvaguardia, con il patrimonio culturale materiale della città di Verona, con le sue stratificazioni monumentali e storiche e con la sua cinta muraria. Entrambi gli elementi patrimoniali sono riconosciuti e tutelati dall’Unesco e questi riconoscimenti rappresentano per la città un motivo di orgoglio e una responsabilità”.
“Non poteva essere più intrigante la scelta de ‘Il Giocoliere’ di Antonio Donghi, per inaugurare ‘Arte in Gioco 2024’. L’atmosfera magica e sospesa che emana dal dipinto, ben sintetizza l’affascinante complessità che avvolge quella che secondo Joahn Huizinga è l’esperienza fondamentale degli esseri umani: il gioco, appunto”, aggiunge il presidente della Commissione Cultura Alberto Battaggia.
Anteprima Arte in gioco al Museo di Castelvecchio con Il Giocoliere di Antonio Donghi
Il dipinto novecentesco viene esposto in dialogo con opere antiche della collezione del museo scaligero, come il celebre Ritratto di fanciullo con disegno infantile di Giovan Francesco Caroto, vera e propria icona dello spirito ludico nella stagione del Rinascimento fiorita in area padana attorno alle ricerche di Leonardo da Vinci. Con uno scarto anacronistico, i due dipinti posti a confronto nella Pinacoteca di Castelvecchio stimolano a nuove interpretazioni del contesto, sotto lo sguardo affabile e sorridente della trecentesca scultura equestre di Cangrande I della Scala, visibile al di là della vetrata, proveniente dal culmine dell’arca funebre del condottiero, dove l’uomo d’armi era idealmente impegnato in una giostra cavalleresca con il nipote Mastino II. Realizzate in epoche differenti e distanti tra il Medioevo e l’età contemporanea, queste opere condividono un aspetto ludico che solletica la partecipazione del visitatore, invitando tuttavia anche a una sosta di riflessione, che permetta di andare oltre l’immediatezza dell’immagine alla ricerca dei suoi significati più profondo.