Un dramma dai due volti. La tragedia in stazione: inchiesta della Procura L’assessora Zivelonghi e i capigruppo della maggioranza che sostiene il sindaco Tommasi rispondono agli attacchi del centrodestra dopo il gravissimo episodio. “Un fatto drammatico che ha distrutto la vita di un giovane e ha segnato quella di un poliziotto”. Padovani contro Buffolo. Sit in della Lega e di Traguardi

“Non si può speculare politicamente su una tragedia. E per la sicurezza in stazione a Verona tutte le forze dell’ordine e le istituzioni stanno mettendo il massimo dell’impegno”. Così oggi alle 13 in municipio l’amministrazione comunale con l’assessore Stefania Zivelonghi e i capigruppo della maggioranza che sostiene il sindaco Tommasi hanno voluto rispondere agli attacchi del centro destra dopo il gravissimo episodio di domenica mattina. Si attendono intanto gli esiti dell’indagine avviata dalla Magistratura veronese con il sostituto procuratore Maria Diletta Schiaffino. Al vaglio della Procura tutte le immagini registrate dalle numerose telecamere presenti nella zona. L’indagine potrà quindi avvalersi di riscontri oggettivi che saranno fondamentali per una ricostruzione completa ed imparziale di quanto accaduto. Moussa Diarra è morto, lo ricordiamo, dopo aver aggredito un poliziotto all’alba di domenica in stazione a Porta Nuova. L’agente ha risposto all’aggressore armato di coltello esplodendo tre colpi di arma da fuoco, uno dei quali l’ha colpito al petto. Il ragazzo straniero durante la notte era stato autore di una serie di danneggiamenti e violenze. In particolare, le telecamere cittadine lo hanno ripreso poche ore prima della tragedia mentre, sempre armato di coltello, aggredisce degli operatori della Polizia Locale che sono costretti ad allontanarsi e chiedere supporto per sfuggire alla sua furia. Tornato nella stazione di Verona Porta Nuova, ha ripreso le sue azioni violente arrivando a scagliarsi anche contro un operatore della Polizia ferroviaria che, aggredito da posizione ravvicinata, ha esploso tre colpi in rapida successione, uno dei quali ha attinto al petto lo straniero. Lo stesso poliziotto ha disperatamente tentato di rianimare l’uomo ferito, che purtroppo decedeva pochi minuti dopo. Questa mattina in stazione comunque tutto era come al solito: sbandati, zingari, questuanti, accattoni di ogni genere. Difficile trovare però fuori dalle stazioni delle città italiane una situazione tranquilla… sono sempre calamita di ogni disagio e di varia umanità. Una terra di nessuno come accusa il centrodestra nel suo sit in di questa mattina davanti alla stazione e chiedendo le dimissioni di Zivelonghi e un consiglio comunale straordinario sul tema sicurezza. Dopo un colloquio con il sindaco Tommasi, Zivelonghi ha detto: “Fatto drammatico che ha distrutto la vita di un giovane e segnerà la vita di un poliziotto. Siamo vicini a tutti e due. A noi ora interessa capire come sia arrivato questo giovane, aveva il permesso di soggiorno, perché così aggressivo dopo? Dove si è inceppato il meccanismo? Stiamo lontani dalle strumentalizzazioni. Vicinanza massima alle forze dell’ordine. E Diarra non ha nulla a che fare con le persone arrestate in stazione o a Veronetta in recenti operazioni. Il centrodestra può chiedere quello che vuole, banalizzare come fa Salvini ci interessa poco”. Domanda di fondo: ma le forze dell’ordine non dovrebbero avere il taser oltre alle pistole? E se c’era il taser non poteva essere usato? Scatta intanto la mobilitazione. Dalle 18 alle 20, davanti alla stazione, si tiene un sit-in organizzato da “Paratodos”, un laboratorio autotogestito che da alcuni mesi ospitava il giovane maliano al “Ghibellin Fuggiasco”, lo spazio che a Porta Vescovo accoglieva una quarantina di migranti e che è stato sgomberato. Proprio in queste ore la vittima si sarebbe dovuta trasferire nel nuovo spazio. Era rientrato dalla Francia a Verona per cercare qui un futuro.

No a tentativi di speculazione politica. Per il Pd c’è un vuoto di politiche nazionali per la sicurezza e regionali per la salute mentale

La tragedia avvenuta alla Stazione di Porta Nuova non fa altro che rinfocolare le divisioni tra destra e sinistra. “È bieco e strumentale il tentativo del centrodestra veronese – dicono i segretari Pd Verona, Franco Bonfante e Alessia Rotta – che prova a rivoltare contro il Comune di Verona una tragedia che parla soltanto della mancanza di politiche nazionali per la sicurezza e della carenza di politiche regionali per la presa in carico del disagio psichico. Dalla dinamica è infatti evidente come la polizia abbia agito per legittima difesa, subissata dagli eventi. I tentativi di speculazione politica di Salvini e dei suoi epigoni veronesi sono pertanto patetici: la sicurezza è compito primario del governo, la Polizia Municipale e l’Amministrazione Comunale fanno già molto al riguardo, collaborando attivamente nell’ambito del Comitato prefettizio per l’ordine la sicurezza pubblica, e anche sulla questione dell’accoglienza e dei flussi migratori, che sarebbero di competenza governativa, diversamente dai sindaci leghisti. Molto ci sarebbe inoltre da dire sulla carenza di politiche di prevenzione e la cura dei fragili psichicamente e dei dipendenti da droghe e sostanze, compito della Regione che invece da tempo ha ridotto i fondi, come dal Pd ripetutamente segnalato. Chi oggi sbraita dovrebbe fare un serio esame di coscienza, sulle politiche migratorie fallimentari e sulle politiche sociali disastrose”. Secondo Luca Perini, Segretario Provinciale di Sinistra Italiana Verona, “Invece che interrogarsi sul perché certi avvenimenti oggi accadono e analizzare in maniera critica i contesti sociali dove hanno origine certi disagi, proponendo ad esempio prevenzione ed investimento nei servizi sociali.. la destra oggi al governo taglia I finanziamenti ai Comuni, alla sanità pubblica, alla scuola e all’accoglienza promuovendo poltiche repressive e discriminatorie seminando odio e propaganda”. Perini non ha dubbi “ Lega e Veronadomani e non ultime le parole di Salvini, non si smentiscono per quello che sono: propagatori di odio con una evidente incompetenza nei ruoli istituzionali. La destra scambia la responsabilità del governo con quelle delle amministrazioni locali”. In un comunicato Anna Lisa Nalin , Elisa Preciso e Lorenzo Dalai di +Europa manifestano piena fiducia nell’operato delle forze dell’ordine e restano in attese della doverosa azione di verifica della dinamica dei fatti da parte della Magistratura. “Al contempo – dicono – non possiamo che essere rattristati perché una persona, in situazione di evidente disagio, sia restata uccisa. Ci chiediamo se questo era l’unico modo per fermarla e interrompere così la sua azione. Siamo, inoltre, assolutamente contrari a strumentalizzazioni. Che commenti allucinanti arrivino da un Ministro della Repubblica, Matteo Salvini, è un fatto inaccettabile, che getta discredito sulle Istituzioni”. Questa sera il movimento Traguardi prenderà parte all’incontro organizzato sul piazzale della stazione di Porta Nuova per commemorare Moussa Diarra. “Partecipiamo – si legge in un comunicato – per esprimere lo sgomento che proviamo di fronte alla perdita di una vita umana e per manifestare la nostra ferma condanna alle ignobili reazioni che la morte di un giovane di 26 anni ha suscitato nella destra nazionale e locale, a partire dal vicepremier Matteo Salvini fino ad arrivare ai nostri colleghi consiglieri comunali”. Infine Giuseppe Rea di Verona 5 stelle sottolinea come “Una morte faccia sempre riflettere sul senso della vita e ci ponga l’eterna domanda “avevamo fatto abbastanza per evitarlo”?

Epilogo di quanto annunciato da tempo. Casali: “E’ una situazione preoccupante”. Maschio: “Tolleranza zero”. Sit-in della Lega

Le bordate della Destra non si sono fatte attendere. “La tragedia avvenuta alla stazione Porta Nuova era purtroppo annunciata” – ha sottolineato Stefano Casali, Consigliere regionale del gruppo Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni. – “Da tempo denunciamo lo stato di insicurezza in tutta la città. Non si tratta di una percezione errata, come qualcuno continua a sostenere, ma di una situazione reale e più che mai preoccupante.” “Verona, una delle città più visitate d’Italia, non può permettersi questo” – ha tuonato Casali. – “I dati pubblicati lo scorso anno su Il Sole 24 Ore parlano chiaro: Verona è salita dalla 41esima alla 26esima posizione, passando da 29.968 denunce totali (3.232,4 denunce ogni 100mila abitanti, dati del 2021) a 33.912 denunce totali (3.670,3 denunce ogni 100mila abitanti, dati del 2022). Ora aspettiamo i dati aggiornati, ma la tendenza è ben delineata e i fatti degli ultimi mesi parlano chiaro”. “Spero che nessuno continui a negare ciò che sta vivendo la città e che si voglia affrontare, anche se con grande ritardo, il grave problema” – ha concluso Casali. Gli ha fatto eco il Presidente Commissione Giustizia Camera dei Deputati e Coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Ciro Maschio. “Da tempo – ha detto – segnaliamo la situazione di grave degrado e insicurezza alla stazione di Porta Nuova e in altre zone della città, e sosteniamo l’azione di Forze dell’Ordine e Procura impegnate nella prevenzione e contrasto della criminalità per garantire ordine e sicurezza. Anche il Governo prosegue la sua azione con nuove assunzioni di agenti, con la progressiva dotazione di taser e altre misure di prevenzione e contrasto della criminalità. In Parlamento sarà presto approvato al Senato il Ddl Sicurezza, già approvato alla Camera, con importanti misure di sostegno alla Forze dell’Ordine, compreso l’uso di body cam e dispositivi di videsorveglianza, e pene piu elevate per chi resiste, minaccia o procura lesioni agli agenti delle Forze dell’Ordine. Mentre la sinistra cerca di contrastare -anche con la complicità di una frangia di magistrati politicizzati – l’azione del governo sull’espulsione dei migranti irregolari dal territorio italiano, noi continuiamo a ribadire sempre piú la linea della “tolleranza zero”“, ha concluso Maschio. Dal canto suo il deputato e segretario della Liga Veneta, Alberto Stefani, annuncia che la Lega organizzerà un sit-in di protesta per sensibilizzare l’amministrazione comunale sull’allarme sicurezza nel quartiere. Da Forza Nuova arriva invece l’attacco a Paratodos, ma ne ha anche per il Governo. “Il centro destra veronese – ha detto Luca Castellini – non pervenuto se non strumentalmente dal momento che sta al governo, troppo impegnato a sguazzare nelle spartizioni elettorali”. Da segnalare infine l’attacco dell’onorevole Marco Padovani (FdI) all’assessore Buffolo per le dichiarazioni pubblicate sul suo profilo Instagram. “Buffolo, dopo aver descritto male e parzialmente l’accaduto, ha insinuato che l’intervento della Polizia di Stato, di fronte a una situazione gravissima, fosse inappropriato. Ma era presente lui sul posto? Si è messo nei panni degli agenti, chiamati a gestire un uomo armato di coltello e pericoloso per chiunque si trovasse nei paraggi?”. “L’episodio è drammatico. E un assessore del Comune di Verona si permette di giudicare così, invitando la cittadinanza a una manifestazione davanti alla stazione. Un gesto che rischia di gettare benzina sul fuoco, di alimentare tensioni anziché comprendere la complessità della situazione,” conclude Padovani.

Polizia Locale e carenze normative. L’ordinamento risale al 1986. Per il sindacato va riconosciuto il crescente ruolo 

Il fatto avvenuto alla stazione ferroviaria di Verona, dichiara Stefano Gottardi, Segretario Generale Uil Fpl Verona, rappresenta una vera tragedia che tocca nel profondo. La perdita di una vita umana è sempre straziante e il fatto che l’agente ha cercato di salvare il giovane rende questa situazione ancora più dolorosa. In precedenza, il giovane aveva attaccato alcuni agenti della Polizia Locale con un coltello, i quali sono riusciti a fuggire e a chiedere aiuto per mettersi in salvo dalla sua violenza. E se avessero dovuto proteggersi con le armi a loro disposizione, quale sarebbe stata la situazione, considerando che non hanno le stesse tutele e protezioni legali dei colleghi del settore statale? Un argomento portato in risalto da Rita Longobardi, Segretaria Generale Uil Fpl, il 20 settembre alla Fiera di Riccione con un Convegno Nazionale Uil Fpl dal titolo “La ricerca di una propria identità, tra innovazione e tradizione”, al quale è intervenuto anche PierPaolo Bombardieri, Segretario Generale Uil, per chiedere l’apertura di un tavolo di confronto con il Governo e Matteo Piantedosi, Ministro dell’Interno, per ottenere le modifiche necessarie al Ddl delega per la realizzazione di una vera riforma della Polizia locale, che ha visto la partecipazione di importanti figure istituzionali di livello nazionale e di centinaia di operatori della Polizia locale provenienti da tutta Italia. L’ordinamento della Polizia locale, che risale al 1986, necessita di una revisione significativa, sottolinea Gottardi, per riconoscere adeguatamente i crescenti ruoli, la valorizzazione professionale ed economica, nonché le responsabilità e i compiti che devono essere svolti. È fondamentale offrire la medesima protezione e supporto a tutti gli agenti, a prescindere dal corpo di appartenenza, specialmente quando si trovano ad affrontare situazioni altrettanto pericolose e complesse. La polizia locale gioca un ruolo essenziale nella sicurezza urbana, come si evince quotidianamente dalle notizie, affrontando le stesse sfide delle Forze di Polizia dello Stato. “Senza una riforma appropriata” conclude il comunicato, “continueremo a non riconoscere il valore degli agenti di polizia Locale, esponendoli a rischi superflui. Ci auguriamo che i legislatori considerino seriamente queste esigenze nel prossimo futuro”.