Un doppio racconto della stessa città “La vita bugiarda degli adulti’’ dà vita alla rappresentazione di due Napoli diverse

Napoli, anni ’90. Giovanna Trada varca la soglia dell’adolescenza con passo timido, i grandi occhi verde mare velati d’insicurezza. La scuola non le interessa, preferisce passare le sue giornate a guardare i coetanei ballare la break-dance dalla finestra, troppo inibita per unirsi a loro. La sua nascente e minacciosa ribellione scatena l’ira dei genitori, docenti – all’università lui, al liceo lei – della Napoli bene, votati alla cultura e alla vita borghese. «Non è l’adolescenza», sussurra una sera rassegnato il padre «sta facendo la faccia di mia sorella»; «di Vittoria?!» risponde la madre, sbigottita «ma che dici! Quella è un mostro!». Non sanno ancora che quelle parole mormorate a cuor leggero hanno raggiunto le orecchie di Giovanna la quale, nascosta dietro la porta, prende una solenne decisione: andrà a conoscere zia Vittoria per assicurarsi di non averne ereditato le pericolose sembianze. Tuttavia, ad attenderla in un appartamento fatiscente di periferia c’è una donna molto diversa dalle sue aspettative: Vittoria è una donna ruvida, passionale, spontanea. Le sue movenze sono feline, i modi volgari, la lingua tagliente. Giovanna ne rimane immediatamente stregata. In poco tempo, tra le due s’instaura un legame simbiotico destinato a gettare Giovanna senza paracadute nella vita ¬degli adulti, nella quale dovrà fare a pugni con il mare di bugie, tradimenti e ostacoli che minaccia impetuosamente di travolgerla. Chi conosce la poetica di Elena Ferrante – o ha, peromeno, visto qualche episodio del bellissimo adattamento televisivo de “L’amica geniale” – non farà fatica a identificare alcuni dei temi più cari alla penna dell’autrice: Napoli – dalla classe borghese ai rioni più poveri –, cultura, amore, infedeltà, sofferenza. La vita bugiarda degli adulti (edito da E/O nel 2019), infatti, riecheggia per molti versi i romanzi precedenti di Ferrante, senza rinunciare a un’importante dose d’originalità. Originalità che viene portata a un livello ancora più estremo nell’omonimo e riuscitissimo adattamento Netflix, uscito in sei episodi il 4 gennaio 2023. Pur concedendosi alcune libertà nella trama, La vita Bugiarda degli Adulti raccontata dalla telecamera esperta di Edoardo De Angelis rimane fedele alle atmosfere ricche di contrasti del romanzo di Ferrante (qui anche co-sceneggiatrice). Sullo schermo prendono vita due Napoli differenti per modi, lingua, colori, musica: la “Napoli alta” degli adulti acculturati – e bugiardi – si accompagna a tinte eleganti e italiano forbito, mentre la “Napoli bassa” della scurrile, verace povertà assume colori accesi, specchio di del dialetto stretto e di una vita passionale e disperata. In questo «racconto di due città» (per citare il capolavoro di Dickens) prende vita l’educazione sentimentale di Giovanna, qui interpretata dall’esordiente Giordana Marengo. Nonostante la bravura della protagonista, a dominare la scena è la performance ammaliante di Valeria Golino, straordinaria nei panni di zia Vittoria. Un romanzo di formazione amaro, capace di gettare uno sguardo autentico sulle difficoltà dell’età adulta.

VOTO: 9

Martina Bazzanella