Il posticipo dell’edizione 2020 di Vinitaly dà il colpo di grazia alla primavera degli agriturismi. La decisione di rinviare la più grande manifestazione nazionale del mondo vitivinicolo si ripercuote sulle prenotazioni per le camere, che solitamente in quel periodo registrano il pienone non solo in città, ma anche in provincia e nelle aree limitrofe.
“Ci stanno cancellando tutti i pernottamenti per il Vinitaly – si dispera Alessandro Tebaldi, presidente di Agriturist Veneto -. Parliamo del 100 per cento di disdette: tutto vuoto per il Vinitaly e anche per Pasqua, tante cancellazioni soprattutto da stranieri. Stiamo proponendo un coupon per recuperare il soggiorno successivamente, ma non è detto che la clientela accetti, anche perché Booking sta rimborsando tutti senza chiedere penali. Alcuni dei nostri clienti dicono che forse verranno in giugno e noi lo speriamo tanto. Visto la campagna di denigrazione che ci stanno facendo all’estero, anche a causa degli errori di comunicazione, dovremo comunque puntare molto sul turismo interno, cercando di salvare almeno l’estate. Confidando che nel frattempo il governo ci aiuti spostando tutte le scadenze e gli adempimenti fiscali e che il caldo fermi il virus”. Aggiunge Alberto Sartori, titolare dell’agriturismo La Pila di Villa Bartolomea: “C’è da capire anche che cosa farà la Fiera di Cerea con “Vini Veri, la manifestazione sul vino biologico e biodinamico, che si svolge in contemporanea al Vinitaly. Noi abbiamo parecchi ospiti e temiamo che disdettino tutti. È un brutto colpo, perché il Vinitaly riattiva tutta la provincia di Verona e anche le province limitrofe, dopo l’inverno, in termini di alloggio e di ristorazione. Un’ulteriore mazzata, che si aggiunge alla pioggia di disdette per Pasqua e alla mancanza di prenotazioni per l’estate. Abbiamo solo qualche data per matrimoni e anniversari all’aperto di stranieri, ma ci stanno già telefonando con apprensione per sapere com’è la situazione”.
“Diamo ormai per persa la Pasqua, visto le disdette che continuano ad arrivare in Veneto. Peraltro l’impressione che viene data all’estero è che tutto il Veneto sia interessato da una forte epidemia, quando invece il focolaio è ristretto -aggiunge Leonardo Granata, presidente di Agriturist Veneto. Le nostre aziende rimangono comunque aperte e voglio ricordare che sono aziende sane, con prodotti salubri e tanto spazio all’aperto. La settimana prossima ci troveremo con gli altri rappresentanti categoria a Venezia, con l’assessore regionale al turismo Federico Caner, per fare il punto sulla situazione”.