Un centro per 25 richiedenti asilo Ricavato nell’edificio che ospitava a San Massimo i missionari per l’America Latina

Si inaugura domenica 19 novembre in occasione della Giornata Mondiale dei Poveri il nuovo centro per richiedenti asilo ricavato in via Bacciglieri nell’edificio che per tanti anni ha ospitato il seminario nazionale per l’America Latina.
La nuova casa si sposta dunque da via Rosmini al quartiere di San Massimo nella struttura dell’ex Centro unitario missionario della Cei, proprio a lato della attuale sede della Pastorale giovanile diocesana.
È arrivato in questi giorni il trasloco dei sedici giovani richiedenti asilo gestiti dal Samaritano di Caritas diocesana in quello che sarà il nuovo centro collettivo di accoglienza della Caritas. L’inaugurazione della casa avverrà domenica 19 ottobre, in occasione della giornata mondiale dedicata ai poveri. Casa che avrà un nome profetico: Casa di accoglienza Madonna di Guadalupe, la cui immagine è proprio sull’angolo portante all’ingresso della struttura.
Era nato nel 1961 sulla scia dell’enciclica Fidei Donum di papa Pio XII. Quindi un richiamo anche a questa Vergine venerata in altri continenti, al respiro missionario che ha avuto la struttura.
«Nel nuovo bando di accoglienza dei richiedenti asilo voluto dal Governo per il 2024 – spiega Marco Zampese, direttore del Samaritano – verrà completamente tolto l’obbligo da parte degli enti gestori dell’accoglienza di supportare i beneficiari nel percorso di integrazione, eliminando l’insegnamento della lingua italiana, il supporto psicologico, l’accompagnamento sanitario, l’orientamento al lavoro, per fare qualche esempio. Si tratta di un bando che non agevola assolutamente l’inserimento di questi giovani stranieri, la loro integrazione sul territorio e favorisce, anzi, i margini di lucro di certe cooperative che fanno accoglienza a discapito di chi è bisognoso di aiuto. Come Caritas Verona continueremo ugualmente ad assicurare tutti i servizi di accoglienza e integrazione, che abbiamo sempre posto come cardine del nostro operato. Crediamo fermamente nel modello di integrazione fatto da micro-accoglienze, da progetti, anche educativi, di inserimento, dal coinvolgimento del territorio e delle tante persone che si adoperano per il bene di chi chiede aiuto, soprattutto i volontari delle parrocchie».
Sempre domenica previsto un pranzo solidale (ore 12.30) presso la Casa Accoglienza Il Samaritano alla presenza del Vescovo Domenico, del Questore, Roberto Massucci e degli operatori volontari e ospiti senza dimora di Caritas diocesana.